Return On Asset (ROA) – Formula e Calcolo

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Scritto da Daniela

Dopo la Laurea in Economia e Commercio, le mie esperienze mi hanno portato dall’essere responsabile amministrativa di alcune società, a socia e parte attiva dell’azienda di famiglia. Quale sarà il mio prossimo passo? Migliorarmi e continuare ad accrescere le mie competenze, aiutando chiunque decida di mettersi in gioco e voglia puntare sulla propria crescita economica e personale.

“L’investimento è un bene od un oggetto che viene acquistato con la speranza che generi reddito o si apprezzi in futuro.”

Anonimo

Il profitto generato dalla direzione aziendale utilizzando il patrimonio a disposizione, mostra quanto sia efficace il lavoro che stanno svolgendo.

Chi gestisce le società può fruire di un certo numero di strumenti con cui lavorare, fra cui contanti, credito, magazzino, attrezzature, immobili ed altri beni.

Insomma un indicatore chiave del successo delle azioni intraprese è rappresentato proprio dal ROA.

Scendiamo nel dettaglio…

ROA: Cos’è e Perché è Così Importante?

Il ROA è uno degli indici più importanti tra quelli da tenere in considerazione durante l’analisi di un’azienda.

ROA è l’acronimo dell’espressione inglese “Return on Assets“, utilizzata per verificare la capacità di un’impresa nell’ottenere un flusso di reddito dallo svolgimento della propria attività.

Figura tra gli indicatori di redditività più usati in assoluto ed è fondamentale per scegliere i titoli sui quali investire. È proprio grazie al ROA, infatti, che possiamo capire se l’azienda presa in considerazione è in grado o meno di rendere redditivi i propri asset, ovvero le proprie risorse.

Cosa Sono gli Assets?

Per meglio comprendere questo indice, vorrei analizzare insieme a te il concetto della parola “asset”. Si tratta di un termine dal significato molto ampio, utilizzato per indicare tutte le “attività” connesse ad un’azienda.

Esistono diverse tipologie di asset, ognuna dotata di caratteristiche proprie. Nel settore finanziario, con il termine asset si indica qualsiasi attività dotata di valore, che possa essere gestita, controllata e scambiata sui mercati allo scopo di ottenere un eventuale guadagno.

Gli assets possono essere materiali ed immateriali. I primi includono tutte le attività tangibili, che possono essere toccate con mano (ad esempio immobili e materie prime); i secondi, invece, fanno riferimento agli accordi intangibili (ovvero azioni, concessioni o brevetti). Le azioni e le obbligazioni sono gli assets più diffusi. Costituiscono singole quote di una società e conferiscono specifici diritti a chi le possiede. 

A Cosa Serve il ROA?

Il ROA è un indicatore di redditività molto usato in fase di analisi delle aziende. È utile per valutare la competitività delle società sulle quali si ha intenzione di investire. Il Return on Asset, infatti, aiuta l’investitore a capire se l’azienda in questione può essere o meno capace di creare valore e, quindi, di costituire un investimento redditizio.

Il ROA può essere utilizzato anche per confrontare un’azienda con le altre appartenenti al medesimo settore. Esistono due tipi di possibili valutazioni tramite ROA:

  • temporale. Il confronto si basa sulla comparazione di due periodi di attività distinti, relativi alla stessa azienda (ad esempio un anno o un trimestre).
  • benchmark. In questo caso, l’analisi compara due o più aziende appartenenti allo stesso settore o benchmark di riferimento.

Il ROA è un indicatore di redditività utilissimo, ma non è l’unico indice da prendere in considerazione. Va valutato insieme ad altri indici e mai singolarmente.

Affianco al ROA, infatti, figurano altri indicatori di redditività molto importanti, in grado di restituire una fotografia completa delle condizioni di salute di una società. Sono fondamentali per leggere la capacità di un’azienda nel produrre reddito. Ogni investitore esperto e consapevole sa bene che oltre al ROA è fondamentale prendere in considerazione anche:

  • il ROI, Return on Investment
  • il ROE, Return on Equity
  • il ROS, Return on Sales
  • l’EBIT, Earnings Before Interest and Taxes
  • l’EBITDA, Earnings Before Interest, Taxes, Depreciation and Amortization

Il Return on Asset, se confrontato con gli altri indici di redditività, ti consentirà di ottenere dati completi relativi all’azienda su cui desideri investire i tuoi risparmi.

La Formula del ROA

Come si calcola il ROA? Saper calcolare il Return on Asset è fondamentale. La formula più semplice ed utilizzata è la seguente: 

ROA = (UTILE NETTO/TOTALE ATTIVO) x 100.

Il totale dell’attivo descrive quello che è lo stato patrimoniale dell’azienda che intendi analizzare, pertanto è fondamentale che i dati estrapolati siano sempre corretti ed aggiornati.

Il ROA, come tutti gli altri indicatori di redditività, viene espresso sotto forma di percentuale, in modo da semplificare eventuali comparazioni. Quella indicata è sicuramente la formula più diffusa per calcolare il Return on Asset, ma non è l’unica. 

ROA: Formula con Attivo Medio

Il totale attivo medio è dato dalla media aritmetica dell’attivo totale dell’anno corrente e di quello precedente. In passato, la formula più usata per calcolare il ROA era proprio questa:

ROA = (UTILE NETTO/TOTALE ATTIVI MEDI) x 100.

Per ottenere gli attivi medi è necessario ricorrere a un ulteriore calcolo, ovvero:

ATTIVI MEDI = (TOTALE ATTIVI + TOTALE ATTIVI ANNO PRECEDENTE) / 2.

Questa formula, sebbene più corretta da un punto di vista tecnico rispetto a quella descritta nel paragrafo precedente, non viene più utilizzata in quanto capace di complicare il lavoro senza apportare alcun cambiamento apprezzabile all’esito dell’analisi.

Ecco altre due varianti:

ROA = ((UTILE NETTO + INTERESSI) / TOTALE ATTIVI) x 100

ROA = (REDDITO OPERATIVO/TOTALE ATTIVI) x 100

Entrambe le formule non garantiscono maggiori informazioni rispetto alle altre, ma si limitano a rendere il calcolo del ROA più complesso, motivo per il quale vengono utilizzate più raramente. 

La Scomposizione del ROA

Il ROA può essere scomposto nel prodotto di due fattori: margine sulle vendite e tasso di rotazione dell’attivo.

Il primo è il risultato del rapporto tra utile netto e totale delle vendite, mentre il secondo è dato dal totale delle vendite e il totale dell’attivo dell’impresa.

Il Calcolo del ROA: Esempi Pratici

Forniamo un esempio pratico che renda meglio l’idea. Ipotizziamo che il settore dei cosmetici sia dominato da due aziende, Alfa e Beta: Alfa ha un valore pari a 500.000 euro e l’altra un valore pari a 900.000 euro.

A fine anno, la prima ha guadagnato 15.000 euro, mentre la seconda ne ha guadagnati 25.000.

Per capire chi abbia guadagnato di più è necessario ricorrere al calcolo del ROA, anziché fidarsi delle apparenze.

Alfa ha generato un Return on Asset pari al (15.000/500.000) x 100 = 30%, mentre Beta ha generato un ROA pari al (25.000/900.000) x 100 = 22%.

Pertanto, è possibile affermare che Alfa abbia fatto un uso più efficiente degli assets in suo possesso rispetto all’altra azienda. Tuttavia, al termine del secondo anno, Alfa dichiara un guadagno di 12.000 euro, mentre la seconda di 35.000 euro.

Riapplicando la formula otteniamo quanto segue: (12.000/500.000) x 100 = 24%, mentre (35.000/900.000) x 100 = 38%. I dati, quindi, ci dicono che durante il secondo anno di attività Beta ha saputo migliorare la gestione dei propri assets, a differenza di quanto ha fatto Alfa.

Il Valore Ottimale del ROA

Come va interpretato il ROA?

Senza dubbio è possibile affermare che più l’indice ROA è alto e meglio è. Per essere soddisfacente, però, il valore ottenuto deve essere almeno superiore al tasso d’interesse pagato sul capitale di debito, ovvero:

  • % ROA maggiore % interesse banche: la gestione sta generando valore
  • % ROA minore % interesse banche: la gestione sta distruggendo valore

Come accade per la maggior parte degli indici di bilancio, i risultati ottenuti esprimono grandezze che permettono di effettuare confronti interessanti tra aziende molto diverse in termini di dimensioni.

È invece fondamentale evitare di paragonare tra loro aziende attive in settori diversi poiché, in quel caso, le analisi rischiano di essere fuorvianti o poco significative. Pertanto, per ottenere indicazioni utili è necessario:

  • confrontare il ROA di un’azienda con quello di aziende simili o attive nello stesso settore economico;
  • dare sempre uno sguardo alle performance storiche del ROA dell’azienda in questione prima di investirvi;
  • confrontare il ROA con i tassi di interesse offerti dalla banca centrale del Paese in cui l’azienda ha sedeIl ROA deve essere sempre superiore ai tassi di interesse.

ROA Negativo

Quando il ROA di un’azienda è negativo vuol dire che non vale la pena investire in quegli assets. L’ideale, infatti, è individuare aziende con un ROA elevato.

Un’azienda con ROA negativo possiede senza dubbio un utile netto negativo, condizione tutt’altro che rara, spesso legata a vari motivi.

Le aziende appena nate, ad esempio, non sempre sono redditizie. Basti pensare ad Amazon, fondata nel 1994 e in grado di generare i suoi primi utili soltanto nel 2001.

ROA vs ROI

Il ROA è un indice di bilancio capace di misurare la redditività e indicare la redditività complessiva di un’azienda, mentre il ROI indica la redditività della gestione caratteristica (l’attività principale svolta da un’azienda allo scopo di produrre utili).

Il ROI (Return of Investment) va calcolato come rapporto tra utile di esercizio e totale attivo dello Stato Patrimoniale riclassificato. Il ritorno sull’investimento serve a capire se investire su una determinata azienda può essere un’attività redditizia o meno.

In sostanza, che rendimento otterrò investendo una determinata somma di denaro su questa azienda? Otterrò un profitto o una perdita? Il ROI fornisce una risposta piuttosto affidabile al quesito, pertanto è utile calcolarlo per capire se investire o meno i propri risparmi.

ROA vs ROE

Il ROA è un indice di redditività che in fase di analisi viene spesso utilizzato in combinazione con il ROE: il ROA misura il rendimento delle attività aziendali, mentre il ROE restituisce il rendimento ottenuto dai soci investitori. Per ottenere il ROE è necessario moltiplicare il ROA per il leverage (la leva finanziaria, un indicatore utilizzato per misurare l’indebitamento di un’azienda).

A tal proposito, va specificato come le imprese ricorrano spesso al debito (ovvero l’uso di capitali di terzi) come fonte di finanziamento, sia per il vantaggio fiscale che genera (gli interessi passivi possono essere usati per abbattere le imposte, aumentando il valore dell’azienda), sia per il costo, generalmente inferiore a quello del capitale di rischio.

Più l’indebitamento è elevato, più l’azienda e la sua attività economica saranno considerate rischiose. Per verificare che sussista un corretto rapporto nell’ambito delle fonti di finanziamento è possibile ricorrere al calcolo della leva finanziaria. La formula utilizzata è la seguente:

leva = capitolo proprio + capitale di terzi/capitale proprio = totale attività/capitale proprio = totale passività/capitale proprio.

Se la leva ha valore pari a 1 vuol dire che l’azienda non ha fatto ricorso a capitale di terzi (ovvero che non ha debiti); se la leva ha un valore compreso tra 1 e 2 vuol dire che il capitale proprio è maggiore del capitale di terzi; infine, se la leva presenta un valore superiore a 2 significa che il capitale di terzi è maggiore di quello proprio.

Tornando al rapporto tra ROA e ROE, questi sono due indici molto diversi, ma che insieme restituiscono un’immagine chiara e dettagliata dell’efficacia del management aziendale.

Se il ROA è buono ed i livelli di indebitamento dell’impresa sono ragionevoli, un ROE forte è il segnale che il management sta lavorando bene, generando ritorni sugli investimenti degli azionisti. Al contrario, se il ROA è basso e l’azienda è indebitata, un ROE elevato può dare agli investitori false aspettative circa il reale andamento della società.

ROA vs ROS

Se il ROA ha l’obiettivo di individuare il modo in cui il management di un’impresa è stato capace di generare profitti a partire dal totale degli assets dell’impresa stessa, il ROS è uguale al rapporto risultato operativo/vendite e misura la redditività delle vendite, ovvero il reddito ottenuto in relazione ai ricavi provenienti dalle vendite.

Esso è tanto più elevato quanto più l’azienda comprime i costi. Il ROS è strettamente legato sia ai prezzi di vendita applicati dall’azienda, sia ai costi gestionali e operativi che l’azienda deve sostenere per essere presente sul mercato.

Se due aziende, che producono lo stesso prodotto e attive nel medesimo settore, investono la stessa somma iniziale, otterranno senza dubbio ROS differenti in base ai propri costi di produzione ed ai diversi prezzi di vendita.

ROA vs RONA

Il RONA, infine, è una metrica alternativa al tradizionale rapporto del rendimento delle attività. Misura il rendimento del capitale circolante netto e delle immobilizzazioni di un’azienda in termini di generazione di reddito netto.

In genere, il ritorno sulle attività nette viene usato per analizzare le aziende ad alta intensità di capitale. È un’indicazione molto importante, utile a determinare quanto sia efficace un’azienda nel generare un rendimento redditizio sul proprio patrimonio netto.

Conclusioni

Vorrei fare con te alcune considerazioni conclusive, riepilogando alcuni punti salienti riguardanti questo interessante indice di redditività.

Come hai ben compreso una società che genera 100.000,00 euro di fatturato utilizzando 1.000.000,00 di euro di assets, avrà un ROA del 10%.

Tieni comunque presente che aziende appartenenti a settori diversi hanno spesso rendimenti attesi sugli assets molto diversi. I supermercati forniscono rendimenti sugli assets molto bassi, mentre le aziende di software possono generare rendimenti altissimi.

Da qui la necessità di confrontare la performance gestionale della tua azienda con quella di attività simili.

Inoltre rammenta l’importanza di ricorrere ad un’analisi a tutto tondo della tua attività, calcolando e valutando tutti gli altri indici a disposizione.

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