Stato patrimoniale: l’importanza delle risorse a tua disposizione

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Scritto da Daniela

Dopo la Laurea in Economia e Commercio, le mie esperienze mi hanno portato dall’essere responsabile amministrativa di alcune società, a socia e parte attiva dell’azienda di famiglia. Quale sarà il mio prossimo passo? Migliorarmi e continuare ad accrescere le mie competenze, aiutando chiunque decida di mettersi in gioco e voglia puntare sulla propria crescita economica e personale.

Non investire mai in un’azienda senza comprenderne le finanze. Le maggiori perdite

in azioni provengono da società con bilanci scadenti.

Peter Lynch

Per poter gestire correttamente un’impresa, è di enorme importanza saper leggere un bilancio.

Quando si parla di bilancio aziendale ed in particolare di bilancio a sezioni contrapposte, la prima cosa a cui si pensa sono il Conto Economico e lo Stato Patrimoniale. Si tratta di due elementi fondamentali, che offrono la possibilità di analizzare diversi aspetti della propria attività, che sono intrinsecamente collegati fra loro.

Il Conto Economico, su cui ho scritto un articolo specifico che ti consiglio di leggere, ti permette di comprendere se il processo che hai messo in campo con la tua attività ha contribuito a creare valore (UTILE) oppure a distruggerlo (PERDITA).

Il processo può essere esemplificato in questo modo:

ACQUISTO MATERIE PRIME (costi) –> TRASFORMAZIONE (processo produttivo, utilizzo di beni strumentali) –> VENDITA (ricavi) = UTILE O PERDITA

Tuttavia, per poter avviare questo processo, è necessario che tu abbia a disposizione delle risorse finanziarie.

Ecco che qui entra in gioco lo Stato Patrimoniale.

Che cos’è lo Stato Patrimoniale?

Per semplicità si può pensare allo stato patrimoniale come ad un grande inventario. Potrei definirlo come la rilevazione di beni, oggetti, elementi attivi o passivi di un patrimonio ad una determinata data.

Contemporaneamente si tratta di un inventario dei diritti vantati su questi beni. Si tratta dei diritti di tutti coloro che hanno degli interessi all’interno dell’impresa.

Quindi, da una parte ci sono i beni dell’impresa (beni di varia natura) e dall’altra parte abbiamo i diritti che sono vantati da diversi soggetti su questi beni. Di fatto abbiamo un inventario a sezioni contrapposte dei beni e dei diritti su questi beni.

I beni sono nell’attivo, i diritti sono nel passivo.

Perché?

Perché l’azienda possiede dei beni che sono stati acquisiti utilizzando risorse ottenute tramite soggetti terzi che, in un qualunque momento, potrebbero decidere di chiedere la restituzione di parte delle risorse messe a disposizione (i loro diritti). Per cui l’azienda si potrebbe trovare nella condizione di dover dare parte dei propri beni, si troverebbe in una situazione passiva nei confronti di questi soggetti.

Analizziamo insieme quali sono i beni e da cosa sono composti.

Per prima cosa partirei dal bilancio a sezioni contrapposte.

Infatti ogni giorno l’azienda rileva, attraverso l’utilizzo della partita doppia, ogni accadimento che si verifica.

Ad esempio, se acquista un bene strumentale (un’attrezzatura), rileverà il bene e l’iva a credito nell’attivo e, contemporaneamente, imputerà il debito verso fornitore nel passivo.

Raggruppando tutte le operazioni svolte nel corso del nostro periodo di tempo preso a riferimento, avremo come risultato il bilancio a sezioni contrapposte.

Vediamone un esempio.

STATO PATRIMONIALE A SEZIONI CONTRAPPOSTE

ATTIVITA'

PASSIVITA'

Cassa

€ 754,07

Banche

€ 21.386,14

Banche

€ 280.750,51

Clienti Italia

€ 1.037,00

Clienti Italia

€ 246.186,11

Fornitori

€ 682.060,29

Clienti Estero

€ 9.197,00

Fatture da ricevere

€ 28.442,98

Clienti in contenzioso

€ 6.468,34

Debiti verso dipendenti

€ 41.921,43

Effetti attivi clienti

€ 814.299,46

Debiti verso soci

€ 15.905,80

Crediti vari

€ 566.327,84

Debiti tributari

€76.101,43

Immobilizzazioni materiali

€ 4.114.182,70

Debiti previdenziali

€50.038,10

Immobilizzazioni immateriali

€ 362.864,16

Debiti verso banche a lungo

€ 1.057.917,00

Immobilizzazioni finanziarie

€ 23.828,92

Debiti verso banche a breve

€ 721.350,72

Rimanenze finali materie prime

€ 33.363,98

Altri debiti

€ 29.941,69

Rimanenze finali semilavorati

€ 57.843,59

Fondo ammortamento immobilizzazioni materiali

€ 2.472.410,66

Rimanenze finali prodotti finiti

€ 54.518,15

Fondo ammortamento immobilizzazioni immateriali

€ 221.298,75

Rimanenze finali imballaggi

€ 1.019,25

Fondo per rischi su crediti

€ 6.744,69

Rimanenze finali materiale di consumo

€ 14.108,49

Fondo trattamento di fine rapporto

€ 433.471,57

Rimanenze finali prodotti in lavorazione

€ 10.500,50

Altri fondi

€ 5.695,00

Risconti attivi

€ 53.772,58

Capitale sociale

€ 70.000,00

Debiti tributari

€ 189,83

Riserve statutarie

€ 531.289,47

Utile d'esercizio

€ 108.733,75

Ratei passivi

€ 4.383,86

Risconti passivi

€ 70.075,61

Totale Attività

€ 6.650.175,94

Totale Passività

€ 6.650.175,94

Il passo successivo, per poter procedere poi a ulteriori analisi e considerazioni, è quello di riclassificare il bilancio a sezioni contrapposte in base allo schema previsto dalla  IV° direttiva CEE.

STATO PATRIMONIALE

31/12/2019

31/12/2018

ATTIVO

B) Immobilizzazioni

 I - immobilizzazioni immateriali

€ 141.565

€ 135.274

 II - immobilizzazioni materiali

€ 1.641.772

€ 1.499.896

  III - immobilizzazioni finanziarie

€ 23.829

€ 16.181

Totale immobilizzazioni (B)

€ 1.807.166

€ 1.651.351

C) Attivo circolante
 I - rimanenze

€ 171.354

€ 158.944

 II - crediti

  Esigibili entro l'esercizio successivo

€ 1.618.161

€ 1.677.103

  Imposte anticipate

€ 1.313

  Totale crediti

€ 1.619.474

€ 1.677.103

 IV - Disponibilità liquide

€ 280.752

€ 593.721

Totale attivo circolante (C)

€ 2.071.580

€ 2.429.768

D) Ratei e risconti

€ 53.773

€ 58.016

TOTALE ATTIVO

€ 3.932.519

€ 4.139.135

PASSIVO

A) Patrimonio netto
 I - Capitale sociale

€ 70.000

€ 70.000

 IV - Riserva legale

€ 15.325

€ 15.325

 V - Riserva statutaria

€ 515.965

€ 400.209

 VI Altre riserve

(€ 1)

(€ 1)

 IX - Utile (perdita) dell'esercizio

€ 108.734

€ 115.756

 Totale patrimonio netto

€ 710.023

€ 601.289

B) Fondi per rischio ed oneri

€ 5.695

€ 9.789

C) Trattamento di fine rapporto di lavoro subordinato

€ 433.472

€ 402.641

D) Debiti
 Esigibili entro l'esercizio successivo

€ 2.054.040

€ 2.388.925

 Esigibili oltre l'esercizio successivo

€ 654.860

€ 672.981

 Totale debiti

€ 2.708.900

€ 3.061.906

E) Ratei e risconti

€ 74.429

€ 63.510

TOTALE PASSIVO

€ 3.932.519

€ 4.139.135

Cos’è la quarta direttiva CEE?

E’ il regolamento che ha previsto uno standard comune per rappresentare l’elenco dei beni per tutte le imprese.

Partiamo dall’attivo.

Nell’attivo sono presenti i beni di proprietà dell’impresa.

E sono suddivisi in base a delle lettere.

LETTERA “A”

Alla lettera A troviamo i crediti verso soci per versamenti ancora dovuti.

Supponiamo che uno dei soci abbia sottoscritto il capitale sociale, ma non abbia ancora provveduto a depositare il denaro nelle casse della società. A questo punto la società vanterà un credito nei confronti di questo socio. Non tutte le aziende vantano crediti nei confronti dei soci perché, normalmente, i soci decidono di versare immediatamente il denaro necessario per finanziare la società ed i progetti da realizzare.

Però nel caso in cui un socio debba ancora provvedere, il credito andrà scritto qui.

Il credito può essere considerato un bene, seppure di natura finanziaria, quindi lo andremo ad imputare nell’attivo.

LETTERA “B”

Alla lettera B troverai le immobilizzazioni.

Cosa sono le immobilizzazioni?

A differenza dei crediti verso soci, che di fatto sono soldi che l’azienda si aspetta di ricevere, le immobilizzazioni sono dei beni fungibili, ovvero che possono essere utilizzati per produrre altri beni e servizi. Mi riferisco a dei beni strumentali: macchinari, computer, attrezzature, ecc.

Le immobilizzazioni possono essere suddivise in:

  • immateriali: ad esempio brevetti, software, licenze software o licenze commerciali che non sono tangibili, ma l’azienda può sicuramente trarre benefici dal loro utilizzo.
  • materiali: sono tangibili e si tratta di beni necessari per la produzione e lo svolgimento del processo produttivo, come attrezzature, macchinari, impianti, ecc.
  • finanziarie: si tratta di quote detenute in altre società ritenute strategiche.

LETTERA “C”

In questa sezione troviamo l’attivo circolante: ovvero gli impieghi di denaro a breve termine e le disponibilità liquide.

All’interno di questa voce troverai una suddivisione in base a numeri romani:

I) Ci sono le rimanenze. Non è detto che una società riesca a vendere tutto ciò che ha prodotto nello stesso anno. Magari una parte di questi beni viene stoccata in magazzino per poi essere venduta l’anno dopo.

Possono esserci rimanenze di materie prime, semilavorati e prodotti finiti.

II) Nell’attivo circolante puoi trovare i crediti nei confronti dei clienti. L’azienda ha venduto i beni ai propri clienti, ma questi non hanno ancora provveduto a pagare.

A questo punto si origina un credito che dovrà essere imputato in questa voce dell’attivo.

III) All’interno di questa voce abbiamo anche le attività finanziarie che non costituiscono immobilizzazioni.

Si tratta di impieghi di liquidità in eccesso. Ad esempio gli amministratori della società potrebbero decidere di investire in Bot o Btp, per avere una remunerazione a breve e sfruttare, in attesa di un impiego più razionale, la propria liquidità in eccesso (che al momento non serve per produrre beni e servizi).

IV) Infine puoi trovare le disponibilità di cassa. Denaro in cassa, assegni. Si tratta del denaro sul conto corrente. Sono voci legate al ciclo tipico dell’azienda:

acquisto di beni –> trasformazione e successiva vendita.

Il processo determinerà sia pagamenti che incassi che daranno origine alle proprie disponibilità monetarie.

LETTERA “D”

In quest’ultima sezione vengono valorizzati i ratei ed i risconti.

Cosa sono i ratei ed i risconti?

Sono scritture di rettifica.

Alla fine dell’anno l’azienda sta ancora lavorando e ci sono dei costi o dei ricavi che si trovano a cavallo di due esercizi.

Come devono essere imputati questi costi?

Devono seguire il principio della competenza economica: devo imputare a bilancio ciò che è di competenza dell’anno di riferimento mentre dovrò annotare ciò che ho preso o pagato nell’anno ma che è di competenza dell’anno successivo.

Nel dettaglio:

Ratei = sono ricavi o costi già maturati, ma senza l’avvenuto incasso o pagamento.

Esempio di rateo attivo: interessi attivi su BOT non ancora incassati.

Rateo passivo: un costo già maturato, ma ancora non pagato: ad esempio un conguaglio assicurativo.

Per quanto concerne i risconti. sono speculari rispetto ai ratei e si tratta di ricavi o costi non ancora maturati, ma già incassati o pagati.

Un esempio di risconto attivo: 1 premio pagato all’assicurazione che vale anche per l’anno successivo.

Risconto passivo: un costo non ancora maturato ma già pagato: ad esempio gli interessi passivi pagati su un debito che però si riferisce anche al periodo successivo.

Passiamo agli elementi del passivo che sono rappresentativi dei diritti vantati sui beni dell’attivo.

LETTERA “A”

La prima voce è rappresentata dal Patrimonio Netto! Qui troviamo i capitali all’interno che i soci hanno investito all’interno dell’azienda: ⇒ il loro patrimonio, dato da capitale sociale + riserve.

LETTERA “B”

Fondi per rischi ed oneri : serve alle aziende per coprirsi da eventuali perdite future.

LETTERA “C”

In questa voce viene iscritto il fondo trattamento di fine rapporto di lavoro subordinato;

LETTERA “D”

Si tratta di una voce dedicata ai Debiti : troviamo tutti i debiti dati dai soggetti terzi;

LETTERA “E”

Ratei e risconti: vale quanto già detto a proposito dei ratei e dei risconti attivi.

Un cosa molto importante da tenere in considerazione è che il totale dell’attivo dovrà sempre essere uguale al totale passivo + patrimonio netto.

In quest’articolo ti ho voluto fornire un’infarinatura generale su ciò che compone lo Stato Patrimoniale, cercando di farti comprendere come si tratti di una fotografia, ovvero di un inventario ad una determinata data dei beni e dei diritti di un’azienda.

Tuttavia esistono molteplici utilizzi dello Stato Patrimoniale ed anche diversi modi di riclassificarlo per ottenere interessanti informazioni in merito all’andamento della tua attività.

A tale proposito, se vuoi approfondire la tematica sui diversi modi di utilizzare i dati dello Stato Patrimoniale, ti invito a leggere il mio articolo sugli indici di bilancio.

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