Pensione Integrativa Poste Italiane. Bastano 50 euro al Mese? Scoprilo!

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Scritto da Christiano

Agente di commercio, responsabile di area, responsabile di filiale ed infine, dal 2006 ad oggi, direttore della divisione noleggio della più importante società italiana di prefabbricazione metallica leggera. Appassionato di investimenti e sempre alla ricerca di modi per creare ricchezza, dal 2014 il mio obiettivo è diventato quello di raggiungere la libertà finanziaria, magari aiutando anche te…

“Chi fa da sé fa per tre”

Detto Popolare

Ti sei reso conto che la tua pensione sarà ben più bassa di quanto immaginavi e temi che la tua vita da pensionato sarà meno agevole del previsto? Stai pensato di integrare l’assegno statale utilizzando una pensione integrativa? Il prodotto di Poste Italiane PostaPrevidenza Valore ti ha incuriosito e stai pensando di sottoscriverlo?

Troverai risposta a queste e molte altre domande nel corso dell’articolo anche se il mio obiettivo principale sarà cercare di fornirti le competenze necessarie affinché tu possa prendere decisioni autonome e consapevoli.

Tuttavia devi sapere che non sono assolutamente titolato a fornire consigli di investimento, pertanto ti invito a rivolgerti ai professionisti del caso. Quanto ti appresti a leggere, infatti, non sono altro che le mie personali opinioni.

Cos’è una Pensione Integrativa

Come suggerisce il nome stesso, la pensione integrativa è una copertura previdenziale complementare volta ad integrare la pensione statale erogata dall’INPS (o da qualsiasi altra cassa previdenziale).

A differenza dei contributi che vengono versati obbligatoriamente per tuo conto dal datore di lavoro, in questo caso i versamenti sono su base volontaria, nel senso che potrai decidere tu stesso se aderire a Poste Vita o qualunque altra compagnia privata (banche, assicurazioni, SIM o SGR).

Ma perché dovresti preoccuparti di integrare la tua pensione futura? Principalmente perché i bei tempi sono finiti, oggi l’assegno statale è ben più basso di un tempo: adesso si va in pensione più tardi e con un reddito inferiore rispetto al passato.

Ed è proprio per questa ragione che lo Stato ha deciso di incentivare il risparmio privato volto a creare una pensione integrativa per mezzo del Decreto Legislativo 252 del 5 dicembre 2005, entrato in vigore il anticipatamente il 1° gennaio 2007.

Tramite questa norma lo Stato ti permette di usufruire di particolari agevolazioni fiscali qualora il tuo scopo sia creare un capitale, o una rendita, volta ad integrare la tua pensione futura. Potrai incassare quanto versato, salvo alcuni specifici casi, solamente quando avrai raggiunto i requisiti per andare in pensione.

Fondo Pensione Poste Italiane

Ma veniamo all’alternativa previdenziale di Poste Italiane a cui è dedicato questo articolo, ovvero il prodotto pensato per darti l’occasione di creare un capitale od una rendita futuri. Il fondo si chiama PostaxPrevidenza Valore e ti consente di effettuare versamenti mensili od annuali con un importo minimo di soli 50 euro al mese (600 euro annui).

Come ho già avuto modo di anticiparti precedentemente, al momento dell’adesione, potrai scegliere il tuo profilo di investimento. Le alternative possibili sono tre:

  1. PROFILO GARANTITO – Quanto da te versato, al netto dei costi, sarà investito in titoli di Stato. Aderendo a questo profilo avrai la garanzia di riavere come minimo l’importo da te versato.
  2. PROFILO DINAMICO – La tua contribuzione, al netto dei costi, sarà investita parzialmente in titoli di Stato e parzialmente allo scopo di cogliere, come afferma Poste stessa, le “opportunità offerte dai mercati finanziari”. Sono previsti tre differenti linee che ti garantiranno la presenza di titoli di Stato in misura pari al 50%, 60% o 70% del totale conferito.
  3. PROFILO GUIDATO – Aderendo a questo profilo i tuoi versamenti, sempre al netto dei costi, saranno investiti come per il profilo dinamico, ma la percentuale di ripartizione sarà potenzialmente più estrema e calcolata sulla base degli anni mancanti al tuo futuro pensionamento. Più anni mancano alla pensione e più rischio si prenderà il gestore.

Tieni presente che il tuo “matrimonio” con Poste Italiane dovrà durare almeno 5 anni perché tu possa, raggiunti i requisiti per andare in pensione, richiedere il capitale o la rendita derivanti dai versamenti che hai effettuato.

Quanto Versare al Mese

Nel caso del prodotto di Poste Vita, che ho preso a riferimento in questo articolo, il versamento minimo è proprio pari a 50 euro al mese. Dopo aver aderito a PostaPrevidenza Valore ed avere scelto il tuo profilo di investimento, potrai anche scegliere se conferire, o meno, il tuo TFR.

Tutte le somme che deciderai di versare ogni mese saranno interamente deducibili dal reddito. Questo significa che, potrai accantonare una cifra ben più elevata di quella che, effettivamente, ti verrà a mancare in busta paga. Immaginando un prelievo di 50 euro ogni mese potrai avere due casi: un netto in busta inferiore ai 50 versati oppure un rimborso fiscale in sede di denuncia dei redditi pari al quanto versato.

È importante dirti che la tua contribuzione massima, a prescindere dal reddito, è pari ad € 5.164,57 e cioè non più di 430 euro al mese. Versare una cifra superiore penso proprio non abbia alcun senso dal momento che lo farai senza godere di alcun beneficio fiscale.

Comunque non farti abbagliare dal risparmio fiscale, i soldi che andrai a conferire spariranno dalla tua busta paga e verranno a mancare dal reddito su cui potrai contare per le spese di tutti i giorni. Prova tu stesso a calcolare la tua situazione specifica, sul sito di Poste Italiane puoi fare delle simulazioni e verificare esattamente la tua situazione previdenziale.

I Costi

I costi non sono affatto bassi anche se il risparmio fiscale garantito dallo Stato è più che sufficiente a compensarli. Ma partiamo con le buone notizie. Non dovrai pagare nessun costo di adesione al piano pensionistico ed anche quanto versato dal tuo datore di lavoro e sui flussi in entrata relativi al TFR (se versato).

Venendo ai costi, invece, il principale con cui dovrai fare i conti è pari a ben il 2,5% di ogni versamento che andrai ad effettuare. Questo costo ti sarà addebitato per i primi 15 anni di partecipazione al piano!

Oltre a questo costo sui versamenti ti sarà applicato anche un 1% sul rendimento della Gestione Separata, relativa ai titoli di Stato, ed una commissione annua di gestione sempre pari all’1% del valore complessivo netto del Fondo Interno Assicurativo (per capirci quello destinato a “raccogliere le migliori opportunità” che non avrai nel caso scegliessi il profilo garantito).

Ti Conviene?

Sostanzialmente sì ed aggiungo che, maggiore è il tuo reddito e maggiore sarà la tua convenienza nell’aderire ad un piano previdenziale come questo. Il vantaggio principale, infatti, è quello fiscale. Quindi poco importa con chi fai la copertura perché, mediamente, i rendimenti saranno più o meno gli stessi o, comunque, non “saranno garanzia di uguali rendimenti in futuro”.

Se dovessi aderire ad una pensione integrativa credo che non rischierei di pagare in commissioni di gestione sobbarcandomi pure il rischio di una gestione fallimentare che non aumenti ma addirittura finisca per diminuire il capitale versato.

Chi paga l’aliquota IRPEF più alta gode di un risparmio fiscale del 43%, in pratica un rendimento immediato del tuo capitale pari al 43%. Perché mettere a rischio questo guadagno che hai già conseguito?

Altro aspetto importante è quello legato al contenimento dei costi.

Se un gestore ti offre un costo fisso dell’1% su quanto versato mentre un altro, come nel caso di Poste Italiane, un costo del 2,5% mi chiedo perché mai dovresti pagare di più. Scegli un gestore che si accontenti di commissioni più basse e preserva il risparmio fiscale di cui hai già potuto godere.

A Quale Età Conviene?

Inizio con il dirti che, se sei un cinquantenne, abbiamo affrontato specificatamente il problema nell’articolo dedicato Pensione Integrativa a 50 Anni Conviene?

Tuttavia, a prescindere dalla tua età, se non hai la capacità di impiegare i tuoi risparmi ad un rendimento soddisfacente penso proprio che tu debba sfruttare questa opportunità. Ovviamente tenendo bene a mente il limite massimo di € 5.164,57 annui. Andare oltre, versando una cifra maggiore, non avrebbe alcun senso.

Conclusioni

Il profilo garantito penso sia la migliore soluzione in quanto è l’unico che garantisce di riavere almeno quanto versato. Poste Italiane investirà i tuoi soldi soprattutto nei suoi fondi per cui immagino che andrai a sommare caricamenti su caricamenti.

Questo significa che, se non potrai beneficiare di un andamento favorevole dei mercati finanziari, il rischio di avere un capitale inferiore a quanto versato sarà più che possibile. Il rendimento percentuale garantito dal risparmio fiscale, invece, è certo e sicuro. Perché rischiare, si tratta di accantonamenti a scopo previdenziale, per cui ti consiglio di non limitarti alle possibilità ma di affidarti alle certezze.

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