Che cos’è Ethereum? Qual è la quotazione di Ethereum? E quale sarà l’andamento di Ethereum?
Iniziamo col chiarire un po’ i termini. Ethereum è una piattaforma decentralizzata del Web 3.0 per la creazione e pubblicazione peer-to-peer di contratti intelligenti (smart contracts), realizzati in un linguaggio di programmazione Turing-completo. Che cosa significa essere «Turing-completo»? In estrema sintesi, che il tuo meccanismo può eseguire qualsiasi algoritmo, non importa quanto complesso, profondo, ricorsivo, complicato, lungo (in termini di codice) sia, e aldilà di quanto tempo o spazio di archiviazione possa essere necessario per valutarlo.
L’andamento di Ethereum è stato piuttosto variegato: ha avuto un valore stabile di circa 10 dollari fino al 2017, poi in quell’anno ha conosciuto un fortissimo incremento, toccando un picco di 1.261 dollari il 12 gennaio 2018, poi è sceso nuovamente. Ad aprile 2018 ha raggiunto ancora nuovi picchi (circa 700 dollari), e lo stesso è accaduto a giugno 2019 (circa 300 dollari), febbraio 2020 (circa 200 dollari) e dicembre 2020 (circa 600 dollari). Infine, è risalito nel 2021, raggiungendo l’apice di oltre 4.370 dollari.
Ether (ETH), la criptovaluta della rete Ethereum, è probabilmente il secondo token digitale più popolare dopo Bitcoin (BTC). In effetti, trattandosi della seconda criptovaluta per capitalizzazione di mercato, i confronti tra ETH e BTC sono naturali.
Personalmente, lo anticipo subito, ritengo ricco di valore solo Bitcoin. Vediamo, infatti, quali sono le differenze principali tra le due realtà.
Ethereum Euro (ETH-EUR)
Ethereum e Bitcoin, le differenze

Ether e Bitcoin sono simili in molti modi: ognuno è una valuta digitale scambiata online e archiviata in vari tipi di portafogli di criptovaluta. Entrambi questi token sono decentralizzati: non sono emessi o regolamentati da una banca centrale o da un’altra autorità. Entrambi utilizzano la tecnologia di contabilità distribuita, la blockchain appunto. Tuttavia, vi sono anche molte distinzioni cruciali tra le due criptovalute più popolari per capitalizzazione di mercato.
- Transazioni sulla rete: quelle su Ethereum possono contenere codice eseguibile, mentre i dati apposti sulle transazioni sulla rete Bitcoin sono generalmente solo per tenere note.
- Tempo di blocco: una transazione Ether viene confermata in pochi secondi, mentre quella via Bitcoin richiede circa 10 minuti.
- Algoritmi: vi sono differenze quanto agli algoritmi su cui esse vengono eseguite. Ethereum utilizza Ethash, mentre Bitcoin usa SHA-256.
- Obiettivi generali. Ecco ciò che più conta. Mentre Bitcoin è stato creato come alternativa alle valute nazionali, e quindi aspira ad essere un mezzo di scambio e una riserva di valore, Ethereum è stato concepito come una piattaforma per facilitare contratti e applicazioni immutabili e programmabili tramite la propria valuta. In altre parole, BTC ed ETH sono entrambe valute digitali, ma lo scopo principale di Ether non è affermarsi come un sistema monetario alternativo, bensì facilitare e monetizzare il funzionamento del contratto intelligente Ethereum e della piattaforma di applicazioni decentralizzate.
- Ecosistema. Anche questo è un punto decisivo. L’ecosistema di Ether è molto più piccolo di quello di Bitcoin: a gennaio 2020, la capitalizzazione di mercato di Ether era poco meno di 16 miliardi di dollari, mentre quella di Bitcoin è quasi 10 volte superiore, circa 147 miliardi di dollari.
Questi sono solo cenni. Tuttavia, già mostrano perché, a mio avviso, Ethereum sia certo molto utile ma, come vedremo ancora meglio, non ricco di valore come Bitcoin.
Previsioni Ethereum

Non voglio qui condurre un’analisi tecnica, ma piuttosto fare alcune riflessioni fondamentali, concentrandomi in particolare su quali siano le ragioni razionali per possedere (o meno) Ethereum. Se devi speculare, infatti, chiunque può seguire un trend: è assolutamente inutile, oltre che impossibile, fare previsioni. Si vive osservando la tendenza e reagendo di conseguenza. Cerchiamo, dunque, di mettere a fuoco insieme alcuni punti essenziali.
Seconda criptovaluta per capitalizzazione
Spesso ETH viene acquistato poiché attualmente, come dicevamo, si tratta della seconda criptovaluta per capitalizzazione di mercato dopo Bitcoin. Personalmente, ritengo che ciò abbia ben poco valore, se non nullo: finché i mercati crescono, tutto o quasi cresce. Quando però i mercati calano, solo i titoli migliori sopravvivono.
Facciamo un esempio. Quando le automobili iniziarono a diffondersi in America agli inizi del ‘900, c’erano più di cento costruttori: oggi non ve ne saranno più di 2 o 3. Nel momento in cui scrivo, ci sono oltre 1.600 criptovalute esistenti: ebbene, anche qui avverrà lo stesso fenomeno. Aldilà, dunque, del fatto che ETH rappresenti la seconda criptovaluta per capitalizzazione di mercato, è molto più importante possedere una criptovaluta ricca di un effettivo vantaggio competitivo rispetto a tutte le altre. Questo conta davvero.
Gradito agli istituzionali
Certo, anche se io penso che Ethereum sia semplicemente “al traino” di Bitcoin, molti nomi illustri e “istituzionali” della galassia delle criptovalute, quali Raoul Pal o Rachid Ajaja, ritengono invece che Ethereum possa crescere in maniera più che proporzionale rispetto al fratello maggiore.
Dobbiamo però porci una domanda. Ha senso ascoltare le previsioni di chi, come gli analisti o altri pur celebri nomi, sono coinvolti personalmente? Indubbiamente hanno interesse a pompare il prezzo: infatti, se grossi personaggi, che muovono molti capitali, inseriscono nei loro portafogli la cripto, la pressione al rialzo sarà inevitabile e parecchi potrebbero comunque trarne beneficio.
Guardiamo però la grande quantità di token che non vengono più scambiati: qual è il panorama che ci si presenta? Gli investitori stanno effettivamente accumulando Ethereum oppure, al contrario, hanno acquistato a prezzi più alti e ora si ritrovano con il “cerino in mano”?
Riserva di valore
Un aspetto interessante delle criptovalute è la possibilità che rappresentino, se il progetto si dimostrerà di qualità, una riserva di valore: un “porto sicuro” dove conservare la nostra liquidità, il nostro potere d’acquisto, in un momento dove le valute fiat sono inflazionate come non mai nella storia recente.
Chiediamoci allora: Ethereum rappresenta una concreta riserva di valore? Penso proprio di no. Questo per due ragioni fondamentali:
- Non potranno mai esserci più di 21 milioni di Bitcoin, mentre l’offerta di moneta di Ethereum è praticamente infinita.
- Come già accennato, la rete di Ethereum si pone come obiettivo quello di avere una particolare utilità d’uso, il lancio di applicazioni decentralizzate, anziché quello di configurarsi come riserva di valore.
Valore d’uso, non valore intrinseco
ETH, dunque, ha valore unicamente per la sua utilità. Prendiamo la legge di Metcalfe, secondo cui l’impatto della rete è proporzionale al quadrato del numero di utenti collegati. In altre parole, più utenti ci sono sulla rete, più cresce. Proprio in base a questa legge, molti grossi analisti, come appunto Raoul Pal, ritengono che Ethereum possa ripetere il successo di Bitcoin e raggiungere i 20.000 dollari. L’aumento del valore d’uso, però, non implica per forza, né è direttamente proporzionale, ad un pari aumento del valore. Pensiamo alle grandi corporation di venti anni fa, quelle che capitalizzavano di più sui mercati azionari, e domandiamoci: sono forse ancora tutte grandi adesso?
L’utilità di Ethereum sta piuttosto, ad esempio, nei tanti progetti DeFi, «Finanza Decentralizzata», per cui esso viene usato: non a caso, questo viene citato quasi sempre come uno dei suoi numerosi punti di forza.
Perché? Semplice. DeFi, stando alla definizione classica, è una forma di finanza basata su blockchain. Il termine raggruppa diversi prodotti e servizi che ricalcano i prodotti finanziari proposti dai mercati in una forma decentralizzata e deregolata garantita dalla blockchain. Vi sono molti strumenti per negoziare su DeFi, ma il più noto è certo Uniswap, basato proprio sulla blockchain di Ethereum. Senza entrare in tecnicismi, basti dire che questo è solo uno fra i molti esempi che potremmo fare. Ad oggi, infatti, il 90% di tali strumenti è negoziato su Ethereum. Pertanto al momento, nonostante problemi e concorrenti in aumento, esso è visto tuttora come il primo mercato per la DeFi.
Ecco dove sta la sua “utilità”: una utilità d’uso, appunto, e non necessariamente di valore.
Forte correlazione tra Ethereum e Nasdaq
È stata dimostrata una forte correlazione tra i due mercati. Puoi fare trading sulle criptovalute, infatti, tramite un conto CFD, prodotti derivati che ti permettono di operare sull’apprezzamento o deprezzamento della criptovaluta scelta. I contratti per differenza (o appunto «CFD») sono prodotti a leva: puoi cioè aprire una posizione depositando soltanto una piccola frazione del valore totale dell’operazione di trading.
E qui sta la correlazione: il trading con i prodotti a leva può amplificare sia i tuoi profitti, sia le tue perdite, e ciò dipende da come il mercato si sta muovendo. Qualora il mercato dovesse muoversi nella direzione opposta alla posizione scelta, l’andamento del tuo successo muterà di conseguenza.
A causa della stampa selvaggia di moneta fiat, i mercati azionari sono attualmente ai massimi ed il pericolo dello storno più grande della storia è davvero concreto. Se questa correlazione rimane in piedi anche durante lo storno dei mercati, ne patirai le conseguenze in maniera direttamente proporzionale.
Quando invece si possiede qualcosa che è riserva di valore, come l’oro ad esempio, lo storno solitamente è solo iniziale: si vende ogni cosa di valore per sopperire al contraccolpo. Poi, però, si comprano gli investimenti sicuri, portandoli ad aumentare ben oltre il loro valore precedente.
Rendita passiva
Sai che sono cliente Crypto.com e che utilizzo questo servizio per mettere a reddito i miei Bitcoin. Acquistando Ethereum e ponendolo a rendita, potrai ricavarne un rendimento passivo esattamente identico al fratello maggiore. Quindi, valutando questo particolare aspetto, non c’è ragione per possedere ETH al posto di BTC.
Se non lo hai già fatto, ti consiglio di leggere subito l’articolo sulla fantastica carta di debito emessa da Crypto.com e potrai scoprire come avere un cashback in criptovaluta su tutte le tue spese, da convertire anche in ETH se lo desideri.
Sicurezza
A causa della maggior complessità del linguaggio di programmazione della blockchain di Ethereum, questa è più soggetta a problemi e bug. Non starò ad elencarli tutti: basta una semplice ricerca su Google per trovarli. Mi limiterò a dirti che milioni di dollari sono andati persi. Io non conosco la tua propensione al rischio, ma la mia è sicuramente molto bassa: per me questo equivale a metterci sopra, come si suole dire, una pietra tombale.
Come comprare Ethereum

Se tuttavia vuoi investire in Ethereum, e ti stai chiedendo dove poterlo comprare, ti segnalo che puoi acquistarlo in due differenti maniere:
- Semplice esposizione: facendo trading attraverso società specializzate come eToro, una piattaforma di trading israeliana leader al mondo, con migliaia di opzioni per trader e investitori, o Capital.com, un broker per il trading in CFD che permette di accedere a centinaia di titoli nel mercato del Forex, delle azioni, delle criptovalute, degli indici e delle materie prime.
- Possesso effettivo: acquistandolo “fisicamente” e mettendolo nel tuo wallet. Come? Puoi farlo in un qualunque exchange, ma io ti consiglio di diventare cliente di Crypto, dove potrai metterlo anche a rendita percependo un 6,5%. Se non la possiedi ancora, ti suggerisco di richiedere subito la carta di credito, che ti garantirà un cashback in criptovaluta: potrai spenderlo o reinvestirlo in Ethereum, se lo vorrai. Attenzione: si tratta di una carta che puoi avere solo su invito! Richiedila subito, sfruttando questo link, e guadagnerai anche 25 dollari come bonus di benvenuto.
In alternativa, se non sei ancora convinto, leggi l’articolo relativo.
Conclusioni

In sintesi, per tutti questi motivi, ritengo che BTC sia una sorta di vero e proprio oro digitale, un’ottima riserva di valore. Al contrario, ETH è un’ambiente di sviluppo dove far girare utili applicazioni.
Personalmente non vedo ragione di preferire ETH a BTC: essi consentono di godere della stessa rendita passiva e una riserva di valore è sicuramente meglio di un valore dovuto all’utilità – che oggi magari è alto, mentre domani, ad esempio per un’importante innovazione tecnologica, potrebbe non essere altrettanto valevole.
Tu però sentiti libero di farti la tua opinione: leggi anche gli altri articoli su Bitcoin che trovi sul blog, e fai le tue scelte. Hai letto il mio parere: è opportuno, però, che tu ti faccia il tuo. Non limitarti ad ascoltare consigli: comprendi e valuta con la tua testa.
Una cosa, certo, è sicura: finché l’offerta di denaro fiat aumenterà considerevolmente, come accaduto nell’ultimo periodo, quasi tutti gli asset si apprezzeranno.
In bocca al lupo! 🤗