BioHacking: Scopri Come Migliorarti e Vivere a Lungo!

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Scritto da Daniela

Dopo la Laurea in Economia e Commercio, le mie esperienze mi hanno portato dall’essere responsabile amministrativa di alcune società, a socia e parte attiva dell’azienda di famiglia. Quale sarà il mio prossimo passo? Migliorarmi e continuare ad accrescere le mie competenze, aiutando chiunque decida di mettersi in gioco e voglia puntare sulla propria crescita economica e personale.

“L’uomo sta alla tecnologia come l’ape sta al fiore. È l’intervento dell’uomo che consente alla tecnologia di espandersi ed evolversi e, in cambio, la tecnologia offre all’uomo comodità, ricchezza e la riduzione del peso del lavoro fisico attraverso i suoi sistemi automatizzati.”

James Scott, co-fondatore dell’Institute for Critical Infrastructure Technology

Cos’è il Biohacking? Il biohacking è definito come l’insieme delle tecniche e delle discipline scientifiche atte a modificare l’ambiente intorno a te e dentro di te, in modo che tu possa avere il pieno controllo sulla tua biologia, potenziandola ed ottimizzandola.

Intrigante vero?

Cosa significa controllo? Subito spiegato! Vuoi perdere i tuoi chili di troppo? Vuoi aumentare la tua efficienza riducendo le ore di sonno? Oppure tendi ad avere sempre sonno? Vuoi dormire meglio? Vuoi essere un atleta migliore? Un essere umano migliore?

Puoi fissare gli obiettivi che vuoi ed il biohacking ti può fornire gli strumenti adatti a raggiungere il tuo scopo!

Cosa significa BioHacking?

Biohacking significa sperimentazione biologica realizzata attraverso l’utilizzo di editing genetico,

l’uso di integratori o impianti, il tutto per migliorare le qualità o le capacità degli organismi viventi.

Tutti gli anni durante il mese di novembre, i ragazzi dal Michigan a Monaco si recano al MIT, desiderosi di mostrare le loro abilità di biohacking.

Dave Asprey si è autodefinito come biohacker, ovvero come qualcuno che utilizza la scienza e la tecnologia per far funzionare il proprio corpo al meglio ed in modo più efficiente. Secondo Asprey ci sono circa 100.000 biohacker in tutto il mondo.

I Tre Differenti Tipi di BioHacking

È possibile identificare tre differenti tipi di Biohacking:

  1. Nutrigenomica. L’idea è che sulla base del tuo patrimonio genetico tu debba necessitare di differenti tipologie di alimenti, da preferire ad altre potenzialmente dannose;
  2. Fai Da Te. Questi biohackers sono tipicamente studiosi di biologia o scienze mediche che provano direttamente su di loro le loro teorie;
  3. Grinder. Questi biohackers mirano ad ottimizzare e trasformare i loro corpi mediante l’uso della tecnologia, quasi trasformandosi in cyborg. La più famosa è Anastasia Sinn, la maga che si è fatta impiantare più di 30 dispositivi elettronici allo scopo di migliorare le sue performance sul palco.

Un perfetto esempio di biohacker identificabile ai punti 2 e 3 della lista, è individuabile nella serie omonima “BioHackers” su Netflix: il coinquilino della protagonista, Mia Akerlund, ogni giorno se ne usciva con una trovata stramba per “hackerare” il proprio corpo.

Comunque, a mio avviso, non è necessariamente detto che per essere definito un biohacker tu debba ricorrere unicamente a metodologie estreme. Se assumi integratori, se segui una qualunque dieta, se fai movimento fisico o bevi caffè, per svegliarti al mattino ed avere un’ottima concentrazione, puoi considerarti sicuramente un biohacker.

Perché il BioHacking?

Ti domanderai: “Ma per quale motivo dovrei ricorrere al BioHacking?”

Ti darò almeno due buoni motivi:

  1. Migliorare la tua performance aumentando le tue capacità naturali;
  2. Aiutare il tuo corpo a deteriorarsi meno, vivendo più a lungo.

Non ti sembrano valide motivazioni a supporto di qualche piccolo sforzo cui ti potresti sottoporre ogni giorno?

Considera sempre la possibilità di agire a piccoli passi e attraverso piccole buone azioni quotidiane, senza necessariamente esagerare o scegliere di avvalerti di tecniche estreme.

Il BioHacking è Sicuro?

Alcune forme di biohacking lo sono di sicuro… assumere qualche integratore, seguire una particolare dieta, fare esercizio fisico sono sicuramente ed assolutamente sicuri.

L’utilizzo di nootropi, farmaci o integratori che vengono utilizzati per accrescere le funzioni cognitive, sono probabilmente nella “zona grigia” e non necessariamente sono dannosi. In questo particolare periodo storico stanno andando forte a Silicon Valley.

Ci sono tantissime start-up focalizzate su queste sostanze, intenzionate a spartirsi un nuovo mercato molto promettente. La caffeina è probabilmente la più comune e sicura di tutte, ma molte altre sostanze, classificate all’interno di questa famiglia, non saprei proprio se definirle sicure al 100%.

Inoltre, il fatto di decidere di impiantarsi aggeggi elettronici o di iniettarsi in corpo particolari sostanze, senza alcun controllo o supervisione medica, ritengo possa essere definito assolutamente rischioso.

Le Origini del BioHacking

Il biohacking è una pratica assolutamente recente e sono più che convinta porterà grossi cambiamenti nella nostra vita in futuro. In molti concordano sul fatto che il movimento del biohacking abbia avuto inizio nel 1998 con il progetto Cyborg di Kevin Warwick,  che ha impiantato un tag RFID (Radio Frequency Identification) sul suo braccio allo scopo di controllare i dispositivi elettronici.

Lo scopo di Kevin non era costruire un robot. Il suo obiettivo era superare i limiti del corpo umano, aumentare le proprie capacità e diventare, a tutti gli effetti, un Cyborg. Grazie al suo contributo, molte persone sfortunate potrebbero trovare un’ottima soluzione ai propri problemi. Guarda questo video su YouTube per approfondire la sua vision.

Ma oltre al professor Warkick, quali altri personaggi possiamo annoverare tra i “padri fondatori” del BioHacking?

Norbert Wiener

Viene considerato da molti il padre del BioHacking… Infatti si tratta di colui che per primo ha coniato e identificato la scienza della cibernetica, che si occupa di identificare i fattori comuni alla base della comunicazione e del controllo negli organismi viventi, nelle macchine automatiche e nelle organizzazioni.

Tim Ferriss

Senza avere avuto la necessità di impiantarsi nulla in corpo, ma semplicemente assumendo i giusti integratori alimentari, Timothy Ferriss con il suo famosissimo libro “The 4-hour Body”, è a mio avviso il primo vero biohacker! Ti consiglio di leggerlo (acquistalo subito da Amazon), può certamente darti ottimi spunti e fornire utili consigli per migliorare le tue prestazioni fisiche.

Dave Asprey

Probabilmente è il biohacker più conosciuto… I numerosi problemi di salute in giovane età l’hanno reso molto sensibile al problema, tanto da diventarne ossessionato. Per più di vent’anni è andato alla ricerca di metodi innovativi e supportati dalla scienza per migliorare la biologia umana.

I risultati parlano da soli: ormai sulla quarantina è più intelligente, più felice, più in forma che mai. È convinto di poter vivere fino a 180 anni!

Ben Greenfield

Giocatore di tennis, pallanuoto, pallavolo, bodybuilder, 13 volte triatleta Ironman, corridore professionista di corsa ad ostacoli. Come recita il suo stesso sito web, Ben è stato votato come il miglior personal trainer degli USA e da Greatist come una delle 100 persone più influenti del settore Health & Fitness.

Il BioHacking per Contrastare l’Invecchiamento

Il BioHacking non è solo un sistema per migliorare le prestazioni del tuo corpo, ma promette di aiutarti efficacemente nel contrastare il normale decadimento che subisce il nostro corpo man mano che passano gli anni.

Tra tutte le fasi della vita, l’invecchiamento è quella che desta più tristezza e nostalgia. Il corpo inizia a farsi sentire con qualche dolore, la mente inizia a presentare qualche deficit. Tutto questo fa parte di una fase naturale e che coinvolge tutti, compreso Dave Asprey.

L’autore del libro “Super Human” ha sperimentato in prima persona diversi metodi scientifici rivolti non solo a rallentare il processo di invecchiamento, ma addirittura ad invertire il suo corso. In genere, se ad ogni compleanno si diventa più maturi, lo scopo di Dave è invece quello di ringiovanire. Ma come fare? Attraverso alcune modifiche a livello subcellulare, volte a prolungare la durata della tua vita.

In questo articolo, ispirandoci al contenuto del libro Super Human (acquistalo subito su Amazon), vedremo nel dettaglio di che cosa tratta questo metodo innovativo e come iniziare a vivere una vita più lunga e più sana.

I 4 Nemici da Combattere per Vivere a Lungo

All’interno del suo libro, Dave Asprey analizza quella che, secondo lui, è la causa dell’invecchiamento e delle conseguenze che questo porta con sé.

Sulla base della propria esperienza personale e seguendo un processo di studio scientifico, è giunto alla conclusione secondo cui gli effetti dell’invecchiamento non sono altro che danni apportati alle cellule durante il corso della nostra vita.

Queste ultime, infatti, non trovano più una sostituzione efficace in caso di danneggiamenti e/o di rotture causate dalle cattive abitudini quotidiane e, per tale ragione, il corpo non è in grado di produrre l’energia necessaria per vivere bene.

Tuttavia, il discorso di Asprey non è di carattere generale, ma individua in modo specifico quali siano le cellule responsabili dell’invecchiamento e, cioè, i mitocondri. Questi, andando incontro a un’infiammazione di tipo cronico, fanno sì che l’organismo inizi un processo lento, ma costante, verso la morte.

Cosa sono i mitocondri e perché è importante agire su di essi?

Per chi non lo sapesse, i mitocondri svolgono un ruolo importantissimo nei processi biologici di un essere vivente. Precisamente, si tratta di organismi che si trovano nel citoplasma delle cellule e si presentano con una forma simile a un bastoncino.

La funzione dei mitocondri è quella di produrre la molecola di adenosina tri-fosfato (comunemente definita ATP), la quale, a sua volta, ha il compito di fornire alle cellule l’energia necessaria per funzionare bene.

Nel momento in cui i circuiti mitocondriali dovessero venire compromessi, è facile intuire come le cellule stesse abbiamo difficoltà a garantire la dose di energia utile al corpo nella sua interezza.

A questo processo poi si accompagna una produzione maggiore di radicali liberi, ossia quelle molecole instabili che danno vita a processi inarrestabili di tipo ossidativo. Ecco, quindi, comparire i tipici segni del tempo che passa; prime fra tutti, le infiammazioni croniche dei tessuti.

Ma quali fattori compromettono le funzionalità dei mitocondri? Dave Asprey ne individua quattro.

Malattie Cardiovascolari

Nell’ambito delle malattie cardiovascolari rientrano tutte quelle patologie che interessano il cuore e i vasi sanguigni. Tra queste ci sono l’infarto del miocardio, tristemente famoso in questo momento, e l’ictus cerebrale.

Oltre ai fattori ereditari, la causa della comparsa di tali circostanze è legata a un cattivo stile di vita in particolar modo. Nel dettaglio si tratta di: pressione alta, obesità, diabete, colesterolo alto e intolleranze glucidiche.


Secondo Dave Asprey, le difficoltà legate ai mitocondri fanno sì che, nel 23% dei casi, si muoia a causa di una malattia cardiovascolare. Pertanto, appare fondamentale agire su questo killer attraverso uno stile di vita più sano e incentrano su una buona alimentazione.

Diabete

Connesso alle malattie cardiovascolari, il diabete in sé è un killer dei mitocondri nel 25% dei casi. Questa malattia ricorre quando nel sangue ci sono livelli alti di glucosio, tanto da compromettere l’azione dell’insulina nel tenerli sotto controllo.

Ricordiamo che l’insulina è, appunto, l’ormone prodotto dal pancreas e che ha la funzione di gestire i livelli di glicemia nel sangue.

Alzheimer

Il morbo di Alzheimer è la forma di demenza più comune, che porta con sé una grave perdita di memoria. Quest’ultimo può essere definito come il sintomo più rappresentativo della malattia, ma ve ne sono degli altri connessi, come i problemi di linguaggio, uno stato persistente di confusione, l’incapacità di ragionamento, il disorientamento e i cambiamenti di personalità.

L’Alzheimer è un killer lento e subdolo, che partendo dalla mente determina il decesso nel 10% dei casi.

Cancro

Considerato come la malattia del secolo, il cancro è un insieme di patologie legate ad alterazioni del genoma cellulare. Esistono diverse tipologie di cancro, a seconda dell’organo o della parte del corpo che viene colpita e si tratta di una causa frequente di morte, indistintamente tra uomini e donne o tra giovani e meno giovani.

Al riguardo, secondo gli studi effettuati da Dave Asprey, ci sono il 40% delle possibilità di andare incontro a una malattia tumorale, con il 20% dei decessi relativi ad essa.

I 7 Fattori che Causano l’Invecchiamento

Una volta individuati i fattori in grado di compromettere la “salute” delle nostre cellule è opportuno fare una riflessione sui rimedi che è possibile attuare per rallentare questo processo.

Nel suo libro, Dave Asprey si focalizza su tre aspetti della vita, che sono il cibo, il sonno e la luce. Agendo su di essi, si può migliorare il proprio stato cellulare e fare in modo che le cellule siano in grado di produrre l’energia giusta.

In linea di massima, si tratta di:

  • seguire una dieta equilibrata e che si basi su elementi specifici;
  • controllare l’allineamento di denti e mascella per un sonno migliore e rigenerante;
  • ridurre l’esposizione alla luce blu durante la notte.

Per capire meglio ciò che è alla base dell’invecchiamento e come agire per contrastarlo, l’autore ha stilato una lista dettagliata dei 7 fattori che sono in grado di incidere su tale processo.

Eccoli spiegati qui seguito.

Sarcopenia

Con questo termine si indica generalmente la perdita di massa muscolare ed il restringimento dei tessuti. Con l’avanzare dell’età infatti, l’organismo ha difficoltà a sostituire le cellule dei tessuti medesimi che si danneggiano o che si rompono.

Sebbene la causa principale della sarcopenia sia da individuare nel normale processo di invecchiamento, su di essa possono incidere anche altri fattori di tipo ormonale, genetico o legati a cambiamenti dello stile di vita in grado di accelerarlo.

I sintomi legati alla sarcopenia sono, in particolar modo, la perdita di forze e una sensazione perenne di debolezza (atrofia muscolare), equilibrio scarso, andatura lenta e difficoltà legate allo svolgimento dei compiti quotidiani. Tuttavia, questa condizione finisce per riflettersi anche sotto il profilo psicologico della persona, determinando sensazioni di sconforto e di depressione. 

Per contrastare la sarcopenia, la prima regola da seguire è ridurre la sedentarietà e seguire un’alimentazione ricca di proteine buone, di frutta e di verdura nonché povera di sale, zuccheri e grassi.

A beneficio di umore e dell’equilibrio ormonale, inoltre, è consigliato eseguire esercizi fisici per un paio di volte alla settimana e passare del tempo nella natura.

Mutazioni Mitocondriali

Abbiamo visto come i mitocondri sono responsabili del livello di energia dell’intero organismo; sono definibili come delle vere e proprie centraline elettriche delle cellule. Al proprio interno, questi custodiscono un DNA, differente dal DNA umano, che ha una capacità limitata di ripararsi dai danni

Quando si verificano delle lesioni cellulari dovute, ad esempio, a virus, ad assunzione di farmaci mutageni o all’esposizione alle radiazioni, ecco che il DNA mitocondriale subisce delle anomalie.

L’incapacità del DNA di riparare le cellule da queste variazioni determina le cosiddette mutazioni mitocondriali che, in alcuni casi possono essere utili alla sopravvivenza, ma in altri possono essere causa di importanti complicanze.

Cellule Zombie

Una delle caratteristiche delle nostre cellule consiste nella loro capacità di dividersi e moltiplicarsi. Quando ciò non succede, di solito vengono “uccise” per essere sostituite da altre nuove.

Con l’avanzare dell’età, questo meccanismo non sempre funziona correttamente, facendo sì che queste cellule malfunzionanti continuino a vivere nel nostro corpo e a dar vita a disfunzioni fisiche e psichiche.

Per questa ragione, queste ultime vengono definite cellule zombie e sono la causa della comparsa di infiammazioni croniche, malattie e recidive tumorali.

Irrigidimento della Matrice Extracellulare

È definita matrice extracellulare quella sostanza che costituisce l’unità strutturale dei tessuti, è una rete di macromolecole in cui le cellule possono proliferare e moltiplicarsi. Quando, a seguito di infiammazioni, la matrice extracellulare viene compromessa, ecco che si presenta un irrigidimento dei tessuti tipico dell’avanzare dell’età.

Questi perdono di elasticità con la conseguenza che il corpo deve lavorare di più per poter spingere il sangue nel sistema circolatorio. A questo, inoltre, sono connesse tutta una serie di condizioni infiammatorie, come le artriti e la sclerodermia.

Aggregati Extracellulari

Rimanendo nell’ambito della matrice extracellulare, in essa sono contenute delle proteine specifiche e dei polisaccaridi, che si legano con le altre molecole presenti nella matrice stessa. In questo modo, si contribuisce a creare una fitta rete biochimica che è alla base del funzionamento dei tessuti connettivi.

Gli aggregati extracellulari che sono, quindi, l’elemento fondamentale della cute e delle ossa, possono calcificarsi ed essere rigidi, così come possono essere invece elastici e resistenti alla trazione (tendini). Pertanto, si può comprendere il legame che sussiste tra il buon funzionamento di questa rete extracellulare e la buona salute di muscoli e articolazioni.

Accumulazione di Rifiuti all’Interno delle Cellule

Il nostro organismo ha la capacità innata di eliminare i prodotti di scarto dei processi cellulari. Quando con l’invecchiamento le cellule perdono la loro capacità di distruggere i materiali indesiderati, ecco allora che si avviene la formazione di placche che vanno ad ostacolare le corrette interazioni cellulari.

La presenza delle sostanze di rifiuto all’interno delle cellule ne compromette la funzionalità, dando vita a infiammazioni e deficit vari.

Accorciamento del Telomero

Quando si parla di telomeri si fa riferimento a determinate porzioni di DNA, che hanno la funzione di proteggere i cromosomi da eventuali sfilacciamenti dell’elica. Si trovano nella parte terminale dei cromosomi stessi e, di fatto, sono degli elementi essenziali per mantenere la corretta struttura del nostro corredo genetico.

Tuttavia, durante il processo di divisione cellulare e di replicazione del DNA, i telomeri si accorciano progressivamente e questa circostanza è determinante nella comparsa delle malattie di tipo cardiaco e neoplastico.

Come Invertire l’Orologio Biologico

Ciò che viene illustrato nel libro Super Human è coerente con numerose linee di pensiero, che si basano principalmente sul dare attenzione al benessere personale per ritrovare, poi, una sorta di effetto positivo anche sotto il profilo della durata della vita.

Se da un lato Dave Asprey individua i nemici di un’esistenza lunga e positiva, dall’altro definisce quali atteggiamenti poter porre in essere per far sì che sia potenziata la capacità del corpo di guarire velocemente e di ringiovanire.

Nello specifico, si tratta di:

  • integrare la propria alimentazione con cibi sani e ricchi di proteine buone;
  • migliorare la qualità del sonno attraverso un corretto allineamento della mascella e dei denti;
  • migliorare il proprio equilibrio ormonale;
  • capire cosa fa bene ai propri batteri intestinali.

Seguendo il trittico cibo-sonno-luce, è possibile ridurre l’assunzione di sostanze nocive per la flora batterica e diminuire, di conseguenza, il rischio di infiammazioni croniche. Inoltre, il cibo determina un’influenza importante anche sotto il profilo emotivo; le cattive abitudini, infatti, accentuano i livelli di stress, che a sua volta va ad incidere sul proprio equilibrio ormonale.

Da come si può facilmente comprendere, ogni aspetto è correlato all’altro, ma agendo su ognuno di essi si finisce per influenzare la qualità della vita stessa e cambiare la rotta del tempo che passa. 

Oltre alle sane abitudini alimentari, l’autore consiglia, altresì, di prendersi cura del proprio corpo anche sotto un profilo più materiale. In altre parole, si tratta di proteggerlo dal freddo e dagli agenti esterni (inquinamento, stress, ecc.), che contribuiscono a causare deperimento e malessere.

Inoltre, dal momento che con l’avanzare dell’età il nostro organismo produce sempre meno collagene, sostanza essenziale sotto numerosi aspetti, si suggerisce di integrarlo con appositi prodotti a base di collagene marino.

Infine, sebbene questa sia considerata una parte piuttosto controversa del libro, Asprey suggerisce anche l’uso di particolari farmaci oppiacei per la longevità, stimolando sensazioni di relax e benessere psico-fisico.

Se vuoi provare a combattere l’invecchiamento e sei pronto a scendere in campo provando metodi alternativi ma assolutamente innocui perché non provi ad implementare qualche tecnica di biohacking?

Conclusioni

Autore statunitense e guru del lifestyle, Dave Asprey ha riscosso non poco successo con i suoi libri. In Super Human (acquistalo subito su Amazon), ha realizzato una panoramica di ciò che causa gli effetti tipici dello scorrere del tempo. Basandosi su nozioni scientifiche e riportando la sua esperienza personale, individua nei danneggiamenti cellulari (mitocondri) la causa dell’invecchiamento.

Ma non solo. 

L’autore incentra il suo pensiero su una nozione fondamentale e cioè che la vita di ognuno di noi non è fatta soltanto di carriera e stipendio: ciò che dà senso al tutto è una buona salute mentale e fisica, che si raggiunge trascorrendo del tempo libero nella natura e imparando ad amare quello che si fa.

Solo così, è possibile vivere finalmente una vita più lunga e più sana, all’insegna del benessere e del ringiovanimento.

Lasciando stare i numerosi consigli (non testati) può sembrare che il biohacking sia una sorta di scorciatoia per ottenere risultati senza mettere in campo l’impegno necessario. In realtà non esistono pillole magiche che, se assunte, risolvono ogni tuo problema. Invece il fatto di avere una maggiore attenzione al tuo corpo ed all’incremento delle tue performance, non può che giovare.

Ovviamente il dubbio che assumere tutti gli integratori consigliati sia solamente uno spreco di denaro rimane. Tuttavia il tempo di cui disponiamo non è forse la risorsa più preziosa che abbiamo? Quanto può valere un’ora di vita in più sul letto di morte? Inizia oggi stesso a seguire alcuni dei consigli che ti ho dato e non te ne pentirai.

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