“Tutto dovrebbe essere reso il più semplice possibile, ma non più semplice.”
Albert Einstein
La finanza quantitativa è utilizzata normalmente dai professionisti del settore finanziario e, in generale, da banche centrali, fondi hedge, banche d’investimento, compagnie di assicurazione, aziende e magari, anche se in forma ridotta, da trader particolarmente evoluti.
L’azione di questi soggetti dovrebbe fare in modo che gli investimenti fossero quotati correttamente. Il problema nasce dal fatto che, essendo una questione di soldi (molti soldi!), la cupidigia finisce per guidare le scelte d’investimento incrementando il rischio sistemico del mercato.
In aggiunta a tutto questo c’è anche l’azione delle banche centrali che, perseguendo i loro obiettivi di politica monetaria, influenzano e distorcono il mercato. Questo porta a situazioni innaturali che creano momenti molto pericolosi come la “bolla del tutto”, che stiamo attraversando proprio in questo momento.
È già successo in passato e succederà ancora in futuro.
Nel 2008 Lehman Brothers finì in bancarotta, Commerzbank la seconda banca tedesca per dimensioni ebbe bisogno dello Stato per salvarsi ed anche in Inghilterra si dovette mettere mano al portafoglio per evitare il collasso.
Ma veniamo a noi.
Che cos’è la Finanza Quantitativa?
La finanza quantitativa mira ad applicare la matematica e la probabilità ai mercati finanziari. Come suggerisce il nome stesso, l’approccio è basato su dati quantitativi: oggettivi e misurabili. Puoi utilizzarla per prezzare correttamente contratti complessi come le opzioni, minimizzare il rischio di un portafoglio di investimenti, migliorare il rendimento nel trading oppure per valutare e stimare ogni aspetto finanziario in genere.
Le banche centrali fanno massiccio uso della finanza quantitativa, per stabilire se stampare denaro, alzare o abbassare i tassi d’interesse e così via. Anche i famosi stress test (IMA, DFAST, CCAR) con i quali si misura da qualche anno la solidità di una banca derivano proprio da questa impostazione mentale.
Per quanto sia indubbiamente utile, la matematica però non aiuta a dare risposta in maniera certa agli eventi futuri. Puoi tirare una monetina quante volte vuoi e, anche se in teoria man mano che esce testa dovrebbe essere sempre più facile che esca croce, questo non è affatto vero. È certamente probabile, ma non è sicuro.
Spesso questi studi analizzano il passato allo scopo di predire il futuro. Analizzare i dati storici, però, può essere certamente utile ma non risolutivo. Non è un caso se trovi scritto in tutti i fogli informativi “le performance passate non sono garanzia di uguali rendimenti in futuro”.
Ad ogni buon conto utilizzare la finanza quantitativa, o comunque la matematica, per aiutarti nelle tue scelte di investimento è certamente molto meglio che andare alla cieca. Il problema nasce quando si esagera. Ad esempio quando si cerca di guadagnare sia dal rialzo che dal ribasso, magari prendendo pure a prestito quanto necessario per l’investimento.
Libri sulla Finanza Quantitativa
L’argomento è vastissimo e, normalmente, per addetti ai lavori. Tuttavia, se vuoi approfondire il concetto, nessuno ti vieta di leggere un bel libro sull’argomento.
- Principi di Finanza Quantitativa
Libro di introduzione all’argomento. Adatto a chi ha buoni base matematiche e vuole capire come sfruttarle su azioni, obbligazioni o strumenti derivati, ma anche al lettore che ne è completamente privo. - Finanza Quantitativa con R
Oltre ad affrontare i complessi temi della finanza quantitativa questo libro illustra l’applicazione pratica della teoria utilizzando il software open-source R, molto utilizzato nelle analisi di finanza quantitativa in ambito accademico ma non solo. - Strategie di Trading con Phyton. Modelli di Analisi Quantitativa al Servizio dell’Investitore
Il libro parte insegnandoti il linguaggio di programmazione Phyton e descrivendo anche le principali librerie software open-soruce che potrebbero essere utilizzate (Numby, Pandas, ecc.). Successivamente sarai guidato nell’applicazione pratica analizzando un investimento finanziario, testando alcune idee di trading e molto altro.
Conclusioni
Non importa quanto precisi potranno essere i tuoi calcoli: la possibilità che si verifichi un evento improbabile e particolarmente nefasto è sempre possibile. Se si fa troppo affidamento sulla matematica ci si espone a questa tipologia di rischio e, paradossalmente, si finisce per generare un pericolo anche superiore.
La famosa storia del fondo d’investimento hedge LTCM (Long-Term Capital Management) ne è la conferma. Gestito da nomi illustri ed alcuni premi Nobel per l’economia, dopo un inizio scoppiettante finì per perdere miliardi di dollari in pochi mesi. Per limitare le perdite dovettero intervenire svariate istituzioni finanziarie capeggiate dalla Federal Reserve stessa.
Il rischio può sempre essere gestito ma fino ad un certo punto.