Scopri cos’è una Vendita allo Scoperto (Short Selling)

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Scritto da Christiano

Agente di commercio, responsabile di area, responsabile di filiale ed infine, dal 2006 ad oggi, direttore della divisione noleggio della più importante società italiana di prefabbricazione metallica leggera. Appassionato di investimenti e sempre alla ricerca di modi per creare ricchezza, dal 2014 il mio obiettivo è diventato quello di raggiungere la libertà finanziaria, magari aiutando anche te…

In questi tempi segnati dall’incertezza economica, investire con successo nel mercato azionario, può essere veramente difficile. A tal fine è importante che tu conosca tutti gli strumenti a tua disposizione per poter sfruttare al meglio ogni movimento di mercato, positivo o negativo che sia.

Non tutti sanno, infatti, che è possibile guadagnare anche quando i mercati calano,sfruttando una particolare operazione finanziaria chiamata vendita allo scoperto. Puoi utilizzarla per qualunque tipologia di asset finanziario, anche se viene adoperata solitamente per i titoli azionari.

Quindi, se anche tu sei convinto che potrebbe esserci un imminente crollo dei mercati, leggi tutto l’articolo fino alla fine e saprai cos’è una vendita allo scoperto e come poterla utilizzare in caso di necessità.

Che Cos’è una Vendita allo Scoperto?

Foto di Sophie Janotta da Pixabay

Nel mercato finanziario, un qualsiasi asset, sia che si tratti di un titolo singolo, di un fondo, di un’opzione, può essere acquistato o venduto.

Nella vita quotidiana, quando vendi qualcosa, in genere, hai il possesso materiale dell’oggetto che stai mettendo in vendita. Il contrario avviene solo nei film, come quello in cui Totò vende la Fontana di Trevi.

Nel mondo della finanza, invece, hai la possibilità di vendere un asset senza averne realmente il possesso.

Pensa al profitto che potresti conseguire vendendo un qualsiasi strumento finanziario che sei convinto diminuirà di prezzo. In futuro, potresti ricomprare lo stesso asset a un prezzo minore, realizzando un profitto.

Questo tipo di operazione finanziaria è una scommessa sulla diminuzione di valore di un titolo e questo è esattamente il significato della vendita allo scoperto o, utilizzando il termine anglosassone, short selling.

Si parla, appunto, di shortare un titolo quando si pensa che il suo valore diminuirà e lo si vende, pur non possedendolo, in attesa di riacquistarlo ad un prezzo minore. 

Ma come puoi fare per vendere un titolo che non possiedi? È necessario ottenerlo in prestito. Entra così in gioco la presenza di un intermediario. Si può trattare di un broker o di un istituto bancario. L’intermediario è il prestatore, colui che ti presta il titolo o l’asset da vendere. Naturalmente, questo suo servizio non è gratuito ma richiede il pagamento di una remunerazione, un interesse sul controvalore intermediato, e l’impiego di una certa somma di denaro a garanzia dell’operazione effettuata, definita margine.

Come Funziona la Vendita allo Scoperto: il Margine e l’Interesse

via GIPHY

Se le tue valutazioni ti hanno convinto che stiamo attraversando una fase di mercato ribassista, con i prezzi degli asset in calo, vendere allo scoperto è l’operazione che potresti utilizzare per consentirti di sfruttare l’andamento attuale del mercato.

Lo short selling è un’operazione finanziaria speculativa, che dovrebbe avere un orizzonte temporale brevissimo. Alla base di una vendita allo scoperto c’è il prestito di un asset determinato e, come avviene in qualsiasi operazione di prestito, dovrai pagare un interesse calcolato sul totale intermediato per la durata dell’operazione.

Questo interesse incentiva il possessore del titolo a prestarlo a terzi, invece che lasciarlo a dormire nel suo conto titoli. Oltre a mantenere il suo asset a portafoglio, infatti, questo investitore riceverà anche una piccola remunerazione aggiuntiva per il servizio prestato mentre la maggior parte dell’interesse è trattenuta dall’intermediario con il quale effettuerai l’operazione di short selling.

Non tutti gli asset pagano lo stesso tasso d’interesse. Normalmente i titoli più volatili presentano tassi di interesse più elevati rispetto ad azioni con una volatilità inferiore. La volatilità è una misura statistica che, semplicemente, indica lo scostamento dei prezzi dell’asset rispetto al loro prezzo medio. Quindi, più un asset è “ballerino” e più alto sarà l’interesse che dovrai pagare per shortarlo.

In aggiunta all’interesse, il prestatore chiede un ulteriore importo, detto margine di garanzia e, normalmente, si tutela anche con il meccanismo del congelamento dei fondi.

Il margine è l’importo di denaro posto a garanzia di eventuali perdite. Con questa somma dovrai coprire la peggior situazione che possibile per chi vende allo scoperto, cioè l’aumento del prezzo dell’asset.

Se il broker che utilizzi ti consente di andare in leva dovrai versare un importo inferiore al controvalore complessivo della tua vendita. Tale importo sarà da adeguare giornalmente e tempestivamente se vuoi evitare la chiusura forzata dello short nel caso in cui l’operazione inizi ad entrare in perdita.

Diversamente, se l’asset che hai intenzione di acquistare non può essere acquistato in leva, allora ti sarà richiesto un margine pari al 100% dell’operazione effettuata.

Invece, per quanto concerne l’importo ricavato dalla vendita dell’asset, devi sapere che non è liquidità della quale puoi disporre liberamente perché verrà congelata fino alla fine dell’operazione. Se così non fosse potresti auto-finanziare il tuo short senza sborsare un centesimo, utilizzando il ricavato della vendita per pagare il margine.

Qualche Esempio Operativo

Come per tutte le operazioni finanziarie, il suggerimento che posso darti è di fare due conti: i numeri ti possono chiarire sia i concetti che le idee, facendoti toccare con mano i possibili scenari futuri con i quali potresti doverti confrontare.

Innanzitutto, se ti chiedi quali siano gli asset da prendere in considerazione, sappi che una vendita allo scoperto si può mettere in atto praticamente su tutto, dagli indici alle materie prime, dagli ETF alle azioni e così via…
Penso sia interessante vedere un paio di esempi di vendita allo scoperto, uno per il rialzo ed uno per il ribasso.

Esempio di Ribasso del Prezzo

Prendi in considerazione l’azione A e supponi che il suo andamento in borsa, negli ultimi anni, sia stato altalenante. Adesso, le notizie sulla società oppure l’analisi tecnica che hai fatto sul titolo, ti fanno presagire un periodo di cali di prezzo.

La quotazione attuale è di 10 euro per azione. Decidi di aprire una posizione short, prendendo in prestito 1000 azioni e vendendole, allo scoperto, a quel prezzo, incassando 10.000 euro.

Supponiamo che il tuo broker applichi un margine di garanzia del 50%. Procederà a congelare quindi, sul tuo conto di servizio, i 10.000 euro della vendita più i 5.000 del margine.

Il tasso di interesse che applica è del 10%. Supponendo che l’operazione duri 3 giorni, l’importo degli interessi che dovrai pagare al broker è il seguente:

(€ 10.000 x 0,10 x 3) / 365 e cioè 8,22 euro.

Alla chiusura dell’operazione, dopo i 3 giorni, la quotazione dell’azione A scende a 9,5 euro e potrai riacquistare il titolo spendendo solamente 9.500 euro. A questo punto restituirai le azioni avute in prestito e il tuo guadagno sarà € 10.000 – € 9.500 – € 8,22, e cioè +491,78 euro.

Esempio di Rialzo del Prezzo

Prendi nuovamente in considerazione l’azione A, la stessa dell’esempio precedente, e supponi di fare la stessa scelta iniziale di vendere allo scoperto.

Stavolta, però, alla chiusura dell’operazione, la quotazione di A è salita ad € 10,50. Sei comunque obbligato a ricomprare le azioni, spendendo 10.500 euro.

La tua perdita sarà di € 10.000 – € 10.500 – € 8,22, cioè -508,22 euro.

I Limiti ed i Vantaggi

Foto di Tumisu da Pixabay

Come spesso accade c’è sempre il rovescio della medaglia ed anche questo tipo di operatività presenta sia pro che contro.

I limiti di questa operazione finanziaria sono essenzialmente tre: il rischio finanziario, il mancato godimento dei dividendi e la possibilità di subire restrizioni da parte delle autorità monetarie, cioè il rischio di regolamentazione.

Il rischio finanziario deriva dal fatto che non esistono limiti alle potenziali perdite mentre esiste sicuramente un limite ai potenziali profitti. Questo perché il prezzo di un asset non può scendere sotto lo zero ma può teoricamente crescere di molte volte (i titoli più performanti decuplicano e più il loro valore).

 Inoltre, nel caso in cui durante il periodo di prestito il titolo stacchi un dividendo, il tuo broker ti addebiterà una commissione pari al suo importo. Questo perché quando un dividendo viene erogato il titolo perde tale importo dalla sua quotazione ed ovviamente tu non puoi trarre beneficio da questo aggiustamento tecnico.

Infine, in occasione di particolari momenti socio-politici, le autorità monetarie possono vietare questo tipo di operatività, ufficialmente per equilibrare il mercato. Spesso, proprio quando sarebbe interessante approfittarne, ecco che non lo si può utilizzare…

L’unico vantaggio offerto da questo tipo di operazione finanziaria, invece, consiste nell’opportunità di ottenere profitti da un mercato ribassista.

Secondariamente, ma non lo definirei proprio un vantaggio, se ti viene concesso di lavorare in leva puoi amplificare i possibili guadagni. Questo perché grazie ad un margine inferiore al 100%, potrai di fatto investire una somma maggiore di quanto tu non potresti effettivamente intermediare. Ovviamente lo stesso discorso vale anche per le perdite.

Le Alternative Possibili: dalle Opzioni ai CFD

Foto di Gerd Altmann da Pixabay

Vendere allo scoperto non è l’unica modalità operativa a tua disposizione per scommettere sul ribasso del mercato. Ci sono delle alternative, come le opzioni e i CFD.

Per cercare un profitto su un mercato ribassista, puoi acquistare un’opzione put. Pagando un premio, acquisterai il diritto ma non l’obbligo, di vendere l’attività sottostante a un certo prezzo, detto strike, entro un tempo prefissato.

Restando sempre sulle opzioni, potresti anche vendere un’opzione call. In tal caso, invece di pagare, potresti incassare il premio ma, invece della facoltà, avrai l’obbligo di acquistare il sottostante al prezzo stabilito.

Questo perché l’opzione di esercizio spetta al compratore dell’opzione, il venditore deve semplicemente onorare il suo impegno. Normalmente circa l’80% delle opzioni vendute non viene esercitato ed è questo il motivo per il quale, quando sono attivo nei mercati finanziari, lavoro esclusivamente con questi strumenti.

Un’altra alternativa possibile è offerta dai CFD, contratti per differenza. Sono sempre strumenti derivati e, infatti, vengono usati per scambiare altri asset finanziari, senza averli in proprio possesso.

Se il tuo unico scopo è speculare con questi strumenti allora puoi utilizzare certamente il popolare servizio offerto da eToro. Utilizzando questa piattaforma potrai copiare i trader più profittevoli e shortare praticamente tutto.

In entrambi i casi, sebbene con caratteristiche diverse, gli effetti finanziari sono molto simili a quelli che potresti ottenere vendendo allo scoperto.

Conclusioni

Foto di Gerd Altmann da Pixabay

Il vero problema, alla base di questa operazione, risiede nel fatto che mr. Market, come ama chiamarlo il leggendario investitore Warren Buffett, non sempre ragiona secondo logica.

Anzi, penso proprio di poter affermare che la maggior parte del tempo il signor Mercato “prezza” le sue azioni in maniera assolutamente illogica. Questo almeno da un punto di vista orientato al valore economico della società stessa (come tu dovessi acquistarla per intero), il value, e non al particolare trend di mercato del momento.

Personalmente non ho mai realizzato grossi guadagni con le vendite allo scoperto. Prediligo nettamente le opzioni, molto più versatili e sicure, che mi permettono anche di stare “dalla parte del banco”, vendendole io stesso sul mercato.

Anche investitori leggendari come Michael Burry, il protagonista di The Big Short (La Grande Scommessa), che è stato in grado di realizzare enormi guadagni sfruttando la bolla dei subprime, ha dovuto recentemente capitolare. Michael aveva shortato Tesla (che è chiaramente ed indiscutibilmente valutata fuori da ogni logica) ma alla fine, anche se è sempre stato molto caparbio nelle sue convinzioni, ha dovuto chiudere il suo short realizzando consistenti perdite.

Ad ogni buon conto, la vendita allo scoperto non è una pratica generalmente accettata, ma questo non significa che tu debba starne alla larga: è uno strumento prezioso che ogni investitore evoluto dovrebbe conoscere.

Non è assolutamente detto, infatti, che si debba realizzare un guadagno solo quando i prezzi di mercato crescono. Chi la conosce veramente e sa come usarla ha un enorme vantaggio quando deve far rendere i propri soldi… posizionandosi sempre in modo da poter realizzare un guadagno, qualunque movimento di mercato sia in atto.

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