“Se non puoi misurare ogni parte della tua attività, non puoi gestirla o farla crescere.”
Peter Drucker
Per quale motivo è importante saper leggere un bilancio?
Probabilmente ti può interessare se sei completamente all’oscuro della materia, oppure se hai un’attività ed intendi imparare a gestirla al meglio. A scuola, a meno che tu non decida di frequentare ragioneria o altri istituti professionali affini, nessuno ti parla mai del bilancio. Ed invece si tratta di un argomento fondamentale, in ogni momento della tua vita.
Dopo aver fatto il liceo scientifico, ho deciso di iscrivermi alla facoltà di economia proprio perché si trattava di un argomento a me sconosciuto, da cui ero attratta.
Un bilancio è molto importante perché ti permette di capire se c’è qualcosa che non va o che va sistemato nella gestione della tua attività. Si tratta di uno strumento che ti permette di misurare la temperatura e di valutare se il tuo stato di salute è ottimale o se richiede interventi.
Il bilancio è un documento ufficiale previsto per legge che è molto importante saper leggere…
Posso percepire le tue perplessità… Perché è importante saper leggere un bilancio?
- Il bilancio è la prima forma di informazione che l’imprenditore ha a disposizione per comprendere lo stato di salute della propria azienda. Inoltre si tratta di uno dei documenti sempre richiesti dalle banche o dagli investitori: attraverso una sua analisi, valutano la possibilità di concedere un credito o di investire capitale nell’impresa.
- Può aiutare ad individuare i segnali di allarme in anticipo!!!
Che Cos’è un Bilancio e Come si Compone

Che cos’è il bilancio?
In base al disposto civilistico, il bilancio è quello strumento che rappresenta la situazione economica, patrimoniale e finanziaria di un’impresa in un determinato arco temporale. È composto da due prospetti quello di Stato Patrimoniale e Conto Economico, dalla Nota Integrativa ed a volte dal Rendiconto Finanziario.
La predisposizione del bilancio civilistico è solitamente affidata al proprio commercialista, che si occupa di riclassificare il bilancio contabile aziendale in base al disposto del codice civile. Il bilancio civilistico andrà poi depositato presso il registro delle imprese, divenendo un documento consultabile da tutti. Ti faccio comunque notare che solo il bilancio delle aziende di capitali (S.r.l., S.p.A.…) ha l’obbligo di essere depositato.
Il bilancio contabile aziendale, invece, è quello che l’imprenditore è abituato ad utilizzare normalmente per verificare l’andamento della propria attività. Affinché questo bilancio sia in grado di fornirti informazioni corrette circa l’andamento della tua società, è necessario che vengano effettuate le cosiddette scritture di assestamento.
Cosa sono le scritture di assestamento?
Si tratta di un insieme di registrazioni atte a rettificare ed integrare i valori contabili in modo tale da poter giungere alla determinazione del risultato di esercizio (utile o perdita). Si tratta, ad esempio, di imputare il valore corretto delle rimanenze finali, calcolare ratei e risconti, accantonare gli ammortamenti…
Per ottimizzare la gestione, sarebbe buona norma predisporre bilanci contabili trimestralmente.
Ma vediamo di descrivere brevemente i prospetti che compongono il bilancio civilistico.
Lo Stato Patrimoniale

Lo Stato Patrimoniale rappresenta una fotografia delle tue attività e passività ad una determinata data.
È composto da due sezioni contrapposte: le attività e le passività. Le attività rappresentano il modo in cui stai impiegando il denaro a tua disposizione. Al suo interno trovano collocazione i beni posseduti dall’impresa, le risorse liquide ed i crediti a disposizione dell’azienda.

Se osservi lo schema fornito noterai che le voci sono ordinate secondo un criterio di liquidità, ovvero in base alla loro capacità di trasformarsi in denaro liquido.
Le disponibilità liquide (cassa, banca, azioni o quote di aziende) hanno la capacità di trasformarsi in denaro contante entro 12 mesi.
Nella categoria “immobilizzazioni” troviamo invece tutti quei beni definiti immobili (una casa, dei capannoni, delle attrezzature o macchinari per svolgere la tua attività) che hanno la capacità di trasformarsi in denaro contante oltre il 12 mesi.
Sommando il totale della tua liquidità dei tuoi crediti e delle immobilizzazioni arriverai a calcolare il totale delle tue attività.
All’interno del bilancio troverai anche le passività. Le passività rappresentano le tue fonti di finanziamento, ovvero ti mostrano dove hai reperito il denaro necessario a svolgere la tua attività.
Osserviamo le passività e notiamo da cosa sono composte. Le passività sono ordinate in base ad un criterio di urgenza o esigibilità (relativamente ai termini di pagamento). Considera che la scadenza di pagamento più vicina nel tempo è la più urgente!
Nelle passività a breve termine troverai tutte le passività esigibili entro 12 mesi: ad esempio i pagamenti della carta di credito, oppure un conto corrente in cui stai utilizzando il fido di cassa.
Scendendo troverai le passività a medio lungo termine, ovvero tutti quei debiti che devono essere pagati dopo 12 mesi (ad esempio il finanziamento per l’acquisto dell’autovettura, oppure per l’acquisto del macchinario).
L’ultima voce della colonna è rappresentata dai debiti diversi.
Con la somma di passività a breve, medio lungo termine e debiti diversi, possiamo calcolare il totale delle passività.
Ora che abbiamo il totale passività ed il totale attività possiamo metterli a confronto. Sottrai al TOTALE ATTIVITA’ il TOTALE PASSIVITA’. Se il risultato è negativo significa che il tuo patrimonio netto è in mano alle banche.
Per maggiori dettagli ti consiglio di leggere l’articolo dedicato allo Stato Patrimoniale.
Il Conto Economico

Il Conto Economico raccoglie costi e ricavi registrati dall’azienda nel corso dell’esercizio. Oltre ai costi ed ai ricavi legati alla vendita dei prodotti e servizi, troviamo anche i risultati della gestione finanziaria e straordinaria. Inoltre esso evidenzia il reddito prodotto dall’impresa, dato dalla differenza fra i costi e i ricavi conseguiti nel periodo di riferimento (anno, trimestre, mese, ecc…).
La denominazione di Conto Economico è stata utilizzata a seguito del recepimento della IV° direttiva comunitaria in materia societaria.
La predisposizione del conto Economico parte dalla rilevazione giornaliera dei dati: registrazione di fatture di acquisto e fatture di vendita.
L’insieme delle rilevazioni contabili effettuate nel corso dell’anno porta alla predisposizione dello schema di Conto Economico a sezioni contrapposte, che possiamo raffigurare come segue:
CONTO ECONOMICO A SEZIONI CONTRAPPOSTE | |||
---|---|---|---|
COSTI | RICAVI | ||
Rimanenze iniziali di materie prime | € 29.577,07 | Rimanenze finali di materie prime | € 33.363,98 |
Rimanenze iniziali di semilavorati | € 54.586,46 | Rimanenze finali di semilavorati | € 57.843,59 |
Rimanenze iniziali di prodotti finiti | € 33.163,58 | Rimanenze finali di prodotti finiti | € 54.518,15 |
Rimanenze iniziali materiale di consumo | € 9.941,97 | Rimanenze finali materiale di consumo | € 14.108,49 |
Rimanenze iniziali di prodotti in lavorazione | € 27.724,00 | Rimanenze finali di prodotti in lavorazione | € 10.500,50 |
Rimanenze iniziali di imballaggi | € 182,08 | Rimanenze finali di imballaggi | € 1.019,25 |
Rimanenze iniziali di prodotti | € 3.769,02 | Vendita prodotti finiti | €2.411.376,74 |
Acquisto materie prime | € 780.381,79 | Prestazioni di servizi | €1.653.338,84 |
Acquisto semilavorati | € 88.123,12 | Vendita Rottami | € 132.043,40 |
Acquisto prodotti finiti | € 106.184,35 | Proventi finanziari | € 3.089,47 |
Acquisto materiale di consumo | € 327.462,70 | Proventi diversi | € 46.571,70 |
Trasporto su acquisti | € 9.978,29 | Imposte e tasse dell'esercizio | € 5.407,00 |
Rettifica c/lavorazione | € 8.868,60 | ||
Costi diretti di produzione | € 309.430,26 | ||
Prestazioni di terzi | € 120.065,59 | ||
Consulenze | € 20.242,02 | ||
Costi Automezzi | € 17.268,24 | ||
Costi di gestione automezzi | € 36.200,84 | ||
Leasing | € 148.915,88 | ||
Retribuzioni ed oneri personale dipendente | € 971.125,67 | ||
Costi vari personale dipendente | € 94.253,45 | ||
Costi commerciali | € 142.607,32 | ||
Spese varie ufficio | € 5.093,64 | ||
Costi per amministrazione | € 375.776,73 | ||
Spese generali | € 72.031,85 | ||
Ammortamento beni materiali | € 381.445,30 | ||
Ammortamento beni immateriali | € 28.558,25 | ||
Accantonamenti dell'esercizio | € 5.348,26 | ||
Oneri finanziari | € 42.217,88 | ||
Oneri diversi di gestione | € 5.224,12 | ||
Imposte e tasse dell'esercizio | € 41.542,64 | ||
Totale Costi | €4.314.447,36 | Totale Ricavi | €4.423.181,11 |
Differenza di esercizio (UTILE) | € 108.733,75 |
Applicando poi quanto previsto dall’art.2425 del codice civile, il Conto Economico dovrà essere redatto in base al seguente schema di sintesi:

Quello che caratterizza il Conto Economico ex art. 2425 c.c. è dato:
- Dall’utilizzo della forma espositiva scalare, in sostituzione alla forma a sezioni divise e contrapposte. Questa forma è idonea a fornire una serie di risultati parziali il cui valore informativo è rilevante. Riuscirai, infatti, a determinare l’incidenza delle varie aree di gestione: la gestione ordinaria, finanziaria e straordinaria della tua azienda;
- Dalla classificazione dei costi per natura e non per destinazione. Che significa classificazione dei costi per natura? Come si può evincere dallo schema di Conto Economico scalare, l’utilizzo della classificazione dei costi per natura permette di mostrare separatamente oltre ai costi ed ai ricavi, anche le variazioni delle rimanenze e delle immobilizzazioni per lavori interni.
Se vuoi approfondire ulteriormente l’argomento, ti consiglio di leggere l’articolo dedicato al Conto Economico.
La Nota Integrativa
Che cos’è la nota integrativa?
La Nota integrativa è un documento descrittivo che ha la funzione di dettagliare e descrivere alcune delle voci di bilancio spiegando anche i criteri utilizzati per la sua redazione.
La nota Integrativa serve ad indicare:
- i movimenti delle immobilizzazioni, specificandone il costo sostenuto, gli ammortamenti, eventuali rivalutazioni e svalutazioni, le acquisizioni e le alienazioni;
- la composizione delle voci “Costi di impianto e ampliamento”, costi di ricerca e sviluppo…;
- Le variazioni intervenute nella consistenza di altre voci dell’attivo e del passivo. Per i fondi rischi e oneri e per il trattamento di fine rapporto ad esempio;
- L’elenco delle partecipazioni possedute;
- L’ammontare dei debiti e dei crediti di durata residua superiore a cinque anni e dei debiti assistiti da garanzia reale sui beni sociali;
- La composizione delle voci ratei e risconti attivi e ratei e risconti passivi;
- Se significativa la ripartizione dei ricavi delle vendite e delle prestazioni secondo categorie di attività o aree geografiche;
- Il numero medio dei dipendenti;
- L’ammontare dei compensi spettanti agli amministratori ed ai sindaci…
Il Rendiconto Finanziario
Il rendiconto finanziario è un documento contabile che misura i flussi di cassa registrati nel corso dell’esercizio. È un documento di rilevanza fondamentale perché permette di misurare la liquidità generata dalla tua azienda. Tuttavia nelle piccole imprese è poco conosciuto e poco utilizzato.
Il rendiconto finanziario a volte è denominato anche come prospetto delle fonti e degli impieghi.
Le fonti possono essere distinte in:
- Capitale proprio, inteso come autofinanziamento;
- Capitale di credito a breve termine (concessione di anticipazioni su fatture o sbf)
- Capitale di credito a medio-lungo termine (mutui, finanziamenti, prestiti obbligazionari);
Gli impieghi consistono nell’utilizzo delle risorse finanziarie in:
- Investimenti in beni immobili (macchinari, attrezzature);
- Riduzione di passività (pagamento rata mutui o estinzione…)
Come Leggere un Bilancio

Ora che ti ho brevemente introdotto i documenti fondamentali che compongono un bilancio, passiamo all’interpretazione dei dati in esso presenti.
In primo luogo sappi che, saper leggere il bilancio, ti può permettere di soddisfare due principi fondamentali:
- Quello della continuità aziendale: l’impresa viene considerata sempre in grado di poter continuare a svolgere la propria attività in un prevedibile futuro;
- Quello dell’autonomia.
Affinché tu possa permettere alla tua azienda di perdurare nel tempo ed essere autonoma, è fondamentale che sia sana, che le entrate riescano a coprire le uscite, che l’azienda non vada in perdita e che sia in grado di generare ricchezza.
Come Capire se un’Azienda è Sana dal Bilancio? Quali Sono le Prime Voci da Controllare?
Come fare per avere un’idea dello stato di salute della tua società? Come capire se un’azienda è sana dal bilancio?
Il primo quesito che solitamente un imprenditore si deve porre è il seguente: la mia attività rende?
Per rispondere a questa domanda potrai osservare i ricavi ed il conto economico. I ricavi sono componenti positivi del reddito d’impresa, legati alla cessione di beni ed alla prestazione di servizi.
Essi si classificano in ricavi:
- Delle vendite e delle prestazioni. Tali ricavi inseriti nel valore della produzione derivano dalla cessione di beni e dalla prestazione di servizi alla cui produzione o scambio è diretta l’attività di impresa.
- Accessori delle vendite;
- Finanziari;
- Vari;
- Straordinari, derivanti da disinvestimenti di beni non strumentali all’attività d’impresa.
Bisogna verificare se i ricavi hanno registrato una crescita nel corso del tempo. Ecco perché è importante confrontare i bilanci di più anni consecutivi per comprenderne l’andamento.
Un’altra domanda è: come capire se un bilancio è positivo?
Per fare questo è necessario confrontare i ricavi con i costi della produzione. In questo modo si ottiene il margine che la società trae dal proprio core business. Ovvio che se è negativo significa che l’attività non rende.
A volte può capitare che, anche se l’azienda presenta un utile di bilancio (ricavi> costi), tale risultato sia dovuto all’ottenimento di proventi di natura finanziaria o da altri proventi derivanti da operazioni straordinarie, come la vendita di un immobile… In questo caso nonostante l’utile, sarà necessario intervenire sull’attività produttiva per eliminare le criticità che la rendono non efficiente dal punto di vista economico.
Altra domanda che ti devi porre è quella relativa all’indebitamento…Ovvero è molto importante sapere quanto è indebitata la società e se vi è un corretto bilanciamento fra le passività e le attività.
In questo caso dovremo andare ad analizzare lo Stato Patrimoniale, nella sezione del passivo. Dovremo confrontare i Debiti con il Patrimonio Netto. Il Patrimonio netto è costituto dal capitale versato dai soci e dalle riserve generate durante il corso degli anni e rappresenta la nostra fonte interna di finanziamento. Diversamente i debiti rappresentano le fonti esterne di finanziamento.
Dobbiamo valutare il loro corretto bilanciamento.
Come?
Dividiamo il totale Passività per il Patrimonio netto. Se il rapporto è > 1 significa che si fa maggiore ricorso ai debiti che al proprio capitale. Se l’indice tende ad aumentare di valore occorre intervenire per ridurre o monitorare la propria posizione debitoria.
Un’altra cosa molto importante da osservare è la composizione dei tuoi debiti.
Ovvero quanto la tua società è indebitata a medio lungo termine (con finanziamenti di durata superiore ai 12 mesi) oppure se ha debiti a breve termine che dovranno essere saldati in un tempo minore. Un esempio di debiti a breve termine è rappresentato dai debiti verso fornitori. Il bilanciamento di questi debiti è importante per valutare lo stato di salute della tua impresa.
Ultimo aspetto non meno importante è rappresentato dalla liquidità.
L’imprenditore si deve domandare se è in grado di pagare i propri fornitori. A tale scopo dovremo continuare ad analizzare lo Stato Patrimoniale, con particolare riferimento alle Attività correnti e disponibilità liquide. In queste poste di bilancio vi sono le risorse di denaro liquido dell’impresa e quelle che si presume possano essere convertite in denaro entro breve termine.
Le attività correnti dovrebbero essere almeno 1,5 volte le passività correnti.
Per una valutazione completa occorre valutare il bilancio nel suo insieme. È molto importante che l’imprenditore disponga degli strumenti di base per comprendere l’andamento della propria impresa, in modo tale da poter intervenire in caso di necessità.
I Sette Passaggi da Svolgere per Leggere un Bilancio

Vediamo ora a livello operativo come procedere, quale percorso intraprendere per poter leggere il tuo bilancio.
Analizza Costi e Ricavi
Parti dal Conto Economico. Ovvero, analizza i costi ed i ricavi.
Esaminando il Conto Economico potrai scoprire se è necessario tagliare costi troppo elevati, se è doveroso aumentare i prezzi di vendita, oppure potrai decidere di smettere di produrre un determinato prodotto (le vendite potrebbero essere troppo basse e non sostanziali nel complesso).
Analizza il Trend nel Tempo
Tieni conto dell’andamento del tuo bilancio nel tempo.
Analizzare il bilancio di un solo anno non è esaustivo. Sicuramente servono almeno 3 anni a confronto per capire verso quale direzione sta andando la tua impresa. Ad esempio è molto importante conseguire un trend di crescita del tuo fatturato nel corso del tempo.
A tal fine è importante che tu predisponga un prospetto in cui ogni anno andare a verificare l’andamento. Una cosa che faccio io con la mia azienda è quella di calcolare e tenere sotto controllo il TAM del fatturato (in pratica controllo che la media mobile annuale, rilevata trimestralmente, sia in crescita).
Riclassifica il tuo Bilancio.
Per poter analizzare l’andamento della tua azienda devi procedere ad una riclassificazione delle voci di bilancio. Partendo dalla riclassificazione potrai analizzarla avvalendoti anche degli indici di bilancio.
Ma cosa significa riclassificare un bilancio?
Significa raggruppare e rielaborare le poste di bilancio seguendo opportuni criteri. Il tutto per riuscire ad evidenziare determinati aspetti della gestione e della situazione aziendale.

Attraverso la riclassificazione del bilancio, potrai rendere omogenei e confrontabili i dati fra loro ed anche giungere alla determinazione degli indici di bilancio. A tale proposito, per maggiori approfondimenti, ti rimando ad un articolo specifico che ho scritto, proprio sugli indici di bilancio.
Calcola i Risultati Intermedi
Dopo avere riclassificato il bilancio, calcola i risultati intermedi, come Ebitda o MOL.
In questo modo potrai scoprire se stai generando valore oppure lo stai distruggendo. È necessario che tu ti ponga come obiettivo quello di ottenere buone marginalità, anche rispetto alla media del settore cui appartiene la tua società. In questo caso ti consiglio di guardare all’Ebitda Margin: (EBITDA / Valore della produzione) x 100.
Per comprendere meglio questi risultati intermedi, ti invito comunque a leggere l’articolo dedicato all’EBITDA.
Utilizza i Valori in Percentuale.
Potremmo dire che il valore in percentuale rappresenta, in un certo qual modo, un primo indice di bilancio attraverso il quale potrai capire l’incidenza di determinati costi. Inoltre ti permetterà di confrontare agevolmente i risultati di diversi anni, per comprendere meglio l’andamento della società. Confrontare i bilanci in valore assoluto può risultare difficoltoso.
Applicando la percentuale riuscirai ad avere subito l’idea di quella che è l’incidenza del costo delle materie prime o del costo del personale.
Analizza lo Stato Patrimoniale.
Dipingi un quadro del tuo business e valuta come hai deciso di finanziare le tue attività, se hai debiti elevati o patrimonio netto elevato, guarda come sono strutturate le attività, valuta se hai molti beni oppure se hai molta liquidità… Valuta se sei indebitato in maniera eccessiva.
I Flussi di Cassa Coprono i Debiti Finanziari?
Valuta attentamente se sei in grado di rimborsare i tuoi debiti finanziari con i flussi di cassa generati dall’attività operativa. Ovvero valuta la solvibilità della tua società.
Se la tua azienda sarà in grado di generare flussi di cassa positivi dalla propria attività operativa, potrà sostenere elevati livelli di indebitamento. In caso contrario, si dovrà fare ricorso a continue iniezioni di liquidità da parte dei soci o di terzi… Un indicatore utile per comprendere se la tua azienda è in grado di sostenere il debito che andrà a contrarre, è il DSCR (Debt Service Coverage Ratio).
E’ utilizzato dalle banche per verificare se il finanziamento che viene loro richiesto è sostenibile. Proprio in questi giorni, in vista di un grosso investimento, ho presentato un business plan alla banca che ha vincolato l’erogazione del finanziamento ad un DSCR di almeno 1.
Io e Christiano usiamo sempre il DSCR per ottenere finanziamenti in occasione dell’acquisto di immobili, presentando alla banca un prospetto in cui viene fatto il rapporto fra gli affitti percepiti al netto della cedolare secca (le tue entrate) ed il debito finanziario.
Conclusioni

Riepiloghiamo brevemente ciò che ci siamo detti.
- Un’impresa è costituita ed inizia la sua vita;
- raccoglie denaro attraverso l’assunzione di passività o emettendo capitale proprio;
- utilizza questo denaro per acquistare beni (attività);
- le attività generano reddito;
- il reddito può essere sufficiente e pagare le attività, oppure il ciclo si ripete dalla fase 2.
Leggendo il bilancio si ottiene una fotografia che mostra se un’azienda:
- possiede attività;
- ha contratto debiti (passività);
- mostra cosa rimane ai proprietari dell’azienda (capitale proprio)
Spero di averti fornito sufficienti spunti per poter partire a leggere un bilancio. A questo punto non mi sento che di esortarti a sospendere temporaneamente l’apprendimento ed iniziare a fare pratica.
Ti consiglio di utilizzare ciò che sai e di iniziare a leggere i tuoi bilanci. Quando guardi il bilancio poniti questi quesiti:
- Cosa mi sta dicendo questo bilancio?
- E se mi fornisce queste indicazioni quale sarà la prossima implicazione?
- Posso verificare tutto questo con altre informazioni che ho già?
Troppo spesso la contabilità è considerata noiosa ma, come ripete spesso Robert Kiyosaki, si tratta del linguaggio degli affari e ne è anche il sostentamento. Sono convinta che con un po’ di buona volontà e pratica, riuscirai sicuramente nel tuo intento!